Terni, disastro strade: piano da 5 milioni

Un milione per anno fino al 2023 tra bandi, pavimentazioni pregiate e risanamento della rete. Marciapiedi, arrivano le mattonelle che ‘purificano’ l’aria con Tx active

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Un investimento da cinque milioni – uno per anno fino al 2023 – per la rigenerazione di gran parte delle strade del territorio e non solo per tappare buche che, puntualmente, rispuntano a stretto giro. Questa la cifra che il Comune di Terni ha messo in conto per il risanamento della rete ternana, ormai in condizioni nefaste da tempo e spesso – giustamente – nel mirino dei cittadini: il piano quinquennale è stato presentato lunedì mattina a palazzo Spada dall’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche e dal dirigente Mauro Manciucca. In arrivo per i marciapiedi le ‘mattonelle ambientali’: «Un prodotto giusto, al 90% si potranno avere. Hanno un cemento particolare con principio Tx active, in grado di purificare l’aria con un procedimento certificato, attira le particelle». Vedremo se davvero sarà efficace.

IL PIANO IN DETTAGLIO: TUTTI GLI INTERVENTI PREVISTI

Manciucca, Melasecche e i ragazzi dell’ufficio strade

I sogni belli, la dura realtà e gli appaltini Mepa

Il Comune è da un anno e mezzo in dissesto finanziario, i fondi non abbondano e lo scenario stradale è quello di sempre, pessimo. Lo sanno bene i tecnici comunali e lo stesso assessore, più volte sollecitato dai ternani per risolvere una situazione che ancora una volta viene definita «drammatica»: buche, dislivelli e avvallamenti in città non mancano. «I grandi sogni del futuro sono belli, ma la vita quotidiana – ha esordito in premessa – ci porta a percorrere 600 chilometri strade cittadine. La situazione – l’eufemismo – non è confortante per ora, ma c’è ottimismo per ciò che avverrà da qui in avanti: finora abbiamo potuto fare appaltini per le buche da 20 mila euro (emergenza), 50 mila legati a ciò che la giunta Di Girolamo aveva messo a bilancio per l’intero 2019 e l’ultimo da 40 mila. Ne sarebbero serviti 700 mila. I cittadini protestano e condivido il loro pensiero visto che troppe strade hanno il manto disintegrato». C’è anche un passaggio su Open Fiber: «Entro il 2019 completeranno la posa della fibra per 40 mila di unità immobiliari collegate, le imprese stanno lavorando: il taglio è stato di 10-15 centimetri per 40 di profondità, per il ripristino siamo riusciti a far fare due metri. Per alcune strade dissestate da pochi metri se ne occuperanno loro».

LE BUCHE A TERNI

Via Narni, buche in sequenza

Gli esborsi pluriennali ed i canoni idrici

La scaletta degli interventi prevede – un milione per esercizio – due bandi da 400 mila euro per la bitumazione, 100 mila per le pavimentazioni pregiate e altrettanti per sistemare i guardrail, altro punto debole della rete stradale. «Non si tratta di mera manutenzione in questi casi. Si tratta di procedere con la fresatura completa più un rifacimento del manto, in media hanno una durata di 15-20 anni se fatto a regola d’arte». In totale si parla dunque di cinque milioni che graveranno sul bilancio di palazzo Spada, un tipo di risposta seria che dà certezze. C’è anche dell’altro e riguarda quei famosi canoni idrici tirati in ballo a più riprese (anche per Piediluco, ad esempio) nel primo anno dell’amministrazione Latini: «Siamo riusciti a rimettere in corsa i 392 mila euro del 2018, non era possibile in precedenza. Sta partendo la nuova gara e riguarda la manutenzione ordinaria: otturazione delle buche e opere su tratti di strade». Non tutte le vie saranno interessate dal piano quinquennale e Melasecche, ipotizzando che qualcuno chiederà lumi in merito, brucia la questione: «Le meno importanti ndranno sistemate con i fondi correnti di ogni anno, saranno analoghi ai 400-450 mila euro che in parte abbiamo messo con i canoni idrici. C’è da dire che la Regione Umbria ci ha tolto ci ha tolto i canoni per le bitumazioni nel 2019. Serve trovarli altrove». In giornata sono partiti i lavori in via XX Settembre, a breve dovrebbero essere completate le opere in via Lungonera Savoia e via Di Vittorio.

Un dosso su marciapiede

Le mattonelle ambientali

C’è poi un lato curioso ed interessante della faccenda, ovvero – il termine ‘drammatico’ viene ripetuto anche per molti marciapiedi della città – la sostituzione della mattonelle esistenti. Entra in gioco anche Manciucca in questo caso: «Ci sono dei tratti disastrati, cito via Beccaria. Terni è una delle poche città che andava avanti con le piastrelline 10×15 dell’ultima guerra mondiale, reggono male e con l’acqua si allentano. Non sono stabili». Cosa si fa dunque? «Da oggi tutte le pavimentazioni pregiate non in pietra verranno realizzate con un piastrale nuovo di cemento misto, è meno nobile del porfido ma dà l’impressione di pietra serena’. Ha notevole durata e di colorazione grigia, inoltre costano di meno e sono di dimensione maggiore per una maggiore stabilità. Si trovano anche a Perugia, Foligno e Roma». Nel dettaglio ci va il dirigente: «Cemento con Tx active ha la capacità, per ogni 1000 metri di prodotto, di purificare l’aria come 80 alberi». Si tratta di un principio che decompone gli agenti inquinanti derivanti da traffico, fabbriche o riscaldamento domestico.

Il personale a corto: Giorgio Ceccarelli a breve in pensione

Altra questione che va ad incidere sul percorso è quello degli operai comunali a disposizione per le strade. Sempre e solo lui, l’highlander Giorgio Ceccarelli che, tuttavia, a breve andrà in pensione. Il tema lo tira fuori Manciucca: «Con il piano delle assunzioni sarà integrata la parte operativa, se ci sono state difficoltà per chiudere le buche è anche per questo». C’è da attendere.

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