Umbria, Pd: cercasi ‘reset’ disperatamente

Zingaretti tiene banco – «indagati innocenti ma la politica e il partito vengano ‘liberati’» – e in tanti si accodano. A Perugia come a Terni

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Se il Pd fosse un computer, da parecchio c’è chi avrebbe pigiato quel ‘tasto magico’ che tutto annulla, come un colpo di spugna. Ma il ‘reset’ nella vita reale è qualcosa di decisamente più complesso, laborioso e faticoso. In fondo la voglia di ripartire, in uno dei momenti più bui di un partito ora manifestamente lacerato, c’è ancora. E per esternarla ci si aggrappa al ‘totem’, del momento ma pur sempre ‘totem’, ergo il segretario nazionale. Che peraltro è su posizioni decisamente distanti dalla presidente della Regione, dimissionaria, Catiuscia Marini. E al netto di qualche riposizionamento che fino a poche settimane fa avrebbe fatto sorridere solo ad immaginarlo, si può dire che il passaggio umbro pre-elezioni di Nicola Zingaretti, abbia raccolto buoni numeri e soprattutto la speranza di chi cerca di uscire dal vicolo cieco in cui il Pd si è cacciato, da lungo tempo ma – come detto in premessa – ora in maniera visibile a tutti.

ZINGARETTI: «CATIUSCIA, HAI SBAGLIATO»
ZINGARETTI ‘TUONA’ CONTRO LA MARINI – VIDEO

‘Rinascerò’

Messi in fila, uno dietro l’altro, alcuni interventi del pomeriggio domenicale di Zingaretti, vissuto sull’asse Foligno-Perugia-Terni, danno proprio la cifra di uno scatto di reni che, per ora, è pieno di buone intenzioni ma che, per realizzarlo, richiederà parecchio tempo, sacrifici e parecchie facce nuove. E anche qualche débâcle altrui: «Dopo le elezioni – ha detto il segretario nazionale alla sala dei Notari (VIDEO) – dovrà cominciare una nuova fase nel Partito Democratico, che deve essere capace di rifondarsi e di selezionare meglio la propria classe dirigente». Lo scatto di reni del segretario/commissario regionale Walter Verini è stato invece in questi termini: «Noi non siamo il partito dei concorsi truccati, siamo nati con modelli come Berlinguer, Moro, Foa, Pertini. Anche per questo possiamo guardare al futuro prendendo il meglio del nostro passato, sconfiggendo la parte peggiore del presente, chiudendo col partito delle correnti e dei capibastone». Giuliano Giubilei, che a questo Pd avrà mandato pure qualche ‘colpo’ – si scherza eh – viste le complicazioni che ha prodotto in una campagna elettorale già di per sé difficilissima, propone la sua ricetta: «Sappiamo tutti quello che sta succedendo. Verini e Zingaretti daranno la loro chiave di lettura in modo più compiuto, da un punto di vista politico, ma lasciatemi dire una cosa personale: vorrei ricordare che fra una settimana si vota e ci sono altri cinque giorni di campagna elettorale. Se posso dare un consiglio non richiesto, suggerirei al Pd di ricominciare a parlare con la base. Me lo hanno detto in tanti in questi giorni: si sentono appiccicata addosso una etichetta che non è la loro».

«Speriamo di chiuderla al più presto possibile»

A Terni, in un’altra sala meno grande di quella perugina ma comunque gremita, Nicola Zingaretti ha solo sfiorato l’attualità locale – già trattata ampiamente nel corso della giornata – per riflettere sulla direzione da seguire: «Oggi è stata una giornata difficile, inutile girare attorno ai problemi, ma che mi auguro contribuisca anche nella chiarezza che sarà necessaria, di chiudere al più presto possibile una vicenda che ci ha colpito tutti. Gli indagati fino a prova contraria sono innocenti, ma si ‘liberi’ la politica e noi, partito, consentendo di creare le condizioni per guardare al futuro e costruire una nuova stagione più vicina alle persone. Dobbiamo guardare negli occhi le persone».

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