Casa delle musiche, Arci Terni fa muro

«Il bando non si tocca» – attacca il presidente Camuffo – «piuttosto perché dopo 17 anni i lavori non sono ancora finiti?»

Condividi questo articolo su

Un percorso lungo, accidentato e del quale – al momento – non si intravede ancora l’approdo. In mezzo al tourbillon di polemiche e dichiarazioni di questi giorni, l’Arci di Terni prova a mettere ordine, dal suo punto di vista, sulla questione ‘Casa delle musiche’.

La vicenda I lavori per costruire una struttura da destinare alla creatività artistica e musicale a Terni, nella zona di borgo Bovio, sono partiti nel 1998. Dopo diciassette anni, l’intervento – per un totale di circa 1 milione e 400 mila euro – non è stato ancora ultimato. Nel 2008 il Comune, attraverso un bando, ha affidato la gestione della futura ‘Casa delle musiche’ ad Arci Terni, AttentialKane, Ephebia e Interamna production. Bando che nei mesi scorsi è stato messo in discussione dal M5S ma sul quale – nonostante qualche angolo da ‘smussare’ nella stessa maggioranza – l’assessore alle politiche giovanili Emilio Giacchetti sembra voler tirare dritto.

Bando in discussione Lo scorso 13 marzo, sulla scia di una dura lettera inviata all’amministrazione comunale, il presidente di Arci Terni, Francesco Camuffo, è stato ascoltato dalla prima commissione consiliare di palazzo Spada. Un incontro finalizzato in primis a chiarire le voci riguardanti il possibile annullamento del bando di gestione del 2008 per ‘problemi tecnici relativi alla struttura’.

L’audizione Quell’incontro, secondo Francesco Camuffo, è stato «positivo e utile a mettere in fila tutti i problemi già denunciati. In quella sede – aggiunge – è stata fatta chiarezza su alcune questioni legate alla gestione della struttura e all’utilizzo dei fondi, temi su cui troppe volte è intervenuto a sproposito chi è più interessato ad alzare polveroni invece di consentire l’avvio delle attività di un nuovo centro per la musica e l’aggregazione giovanile».

I fondi Con un pizzico di orgoglio, Francesco Camuffo ci tiene poi a ribadire come la Casa delle musiche disponga già di «risorse aggiuntive per l’avvio delle attività – circa 100 mila euro di cui una parte stanziati con delibera comunale del 9 maggio 2014 – che sono il frutto di bandi vinti dai gestori e non risorse proprie del comune di Terni».

«Bando valido» Tornando ai contenuti dell’audizione del 13 marzo, il presidente di Arci Terni spiega come «il bando per la gestione della struttura non sia stato annullato, perché non è una prerogativa del consiglio compiere un simile provvedimento. Ad oggi – aggiunge – esiste solo un atto di indirizzo generico votato dall’assemblea. Il tema vero, su cui insistiamo da mesi, è un altro: quando verrà consegnata la struttura e perché i lavori non sono stati finiti?».

Sulle barricate Per Francesco Camuffo, «se il Comune decidesse di rivedere tutto il quadro dei bandi e delle concessioni, dovrebbe farlo per tutte le strutture – centri giovanili, centri sociali anziani e così via – e dovrebbe dotarsi di un regolamento che oggi non esiste. Per la Casa delle musiche bisogna quindi applicare quanto stabilito nel bando che rappresenta una sintesi fra tutti i soggetti che si erano presentati per la gestione. Andare verso gare ‘economico-economicistiche’ – secondo il presidente dell’Arci – significherebbe svilire il contenuto sociale delle attività previste nei centri giovanili e al tempo stesso sarebbe concorrenza sleale per chi ha deciso di fare del settore sale prova-studio di registrazione una scommessa imprenditoriale».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli