Collestatte: «Nessuno tocchi le nostre Poste»

Terni, cittadini in strada per protestare contro la chiusura del presidio: «Disagi enormi». Il Comune ricorre al Tar

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Un’intera frazione scende in strada per difendere l’ufficio postale che è destinato – queste le intenzioni di Poste Italiane – a chiudere i battenti dal prossimo 7 settembre. oro però, i residenti di Collestatte e delle zone limitrofe, non ci stanno. Perché quel servizio è fondamentale per tanti – anziani e non solo – e perché si sentono scippati di un presidio che, sul territorio, esiste da ben 50 anni.

Protesta Collestatte contro chiusura ufficio postale - 2 settembre 2015 (4)La protesta è scattata mercoledì mattina, proprio di fronte la sede dell’ufficio: in tanti, ‘armati’ di striscioni, hanno voluto ribadire il ‘no’ di un’intera comunità alla chiusura delle poste di Collestatte paese.

Le ragioni «Questo presidio – spiegano i cittadini – accoglie tanti utenti, anche dalle frazioni vicine di San Liberatore, Torreorsina, Collestatte piano e della stessa Valnerina. Per la maggior parte si tratta di persone anziane, ultra ottantenni, che in seguito alla chiusura saranno costrette a spostarsi a Terni o bene che vada ad Arrone, per usufruire dei servizi postali. Ci sembra una cosa senza senso, attuata per conseguire un risparmio modesto, soprattutto se paragonato al disagio, enorme, che rischia di produrre».

«Non ci stiamo» «Ovviamente i disagi non riguardano solo gli anziani, ma tutte le famiglie che vivono qui – spiegano -. La chiusura è prevista per il 7 settembre, con l’ultimo giorno operativo che sarà il 5. Le istituzioni non possono abbandonarci così, senza puntare i piedi di fronte a una decisione calata dall’alto».

Il Comune ricorre al Tar Mercoledì mattina la giunta comunale di Terni ha approvato la decisione di ricorrere al Tar dell’Umbria contro la chiusura dell’ufficio postale di Collestatte. «La decisione di oggi – spiega una nota di Palazzo Spada – segue un atto di indirizzo approvato in tal senso dal consiglio comunale lo scorso luglio che impegnava sindaco e giunta a proporre il ricorso e che prevedeva la valutazione di un’azione unitaria con la Regione e con gli altri comuni umbri e italiani coinvolti nella vicenda della soppressione di alcuni sportelli di Poste Italiane».

«Gravi disagi» La decisione della chiusura dell’ufficio, rappresenta per l’amministrazione comunale «una violazione dei parametri normativi e regolamentari e degli obblighi connessi all’espletamento del servizio pubblico che provocherebbe notevoli e comprovati disagi alla popolazione residente». Dopo aver acquisito il parere da parte dell’Anci sulla validità di un’eventuale azione giudiziale, i comuni umbri interessati hanno deciso di rivolgersi ad uno studio legale di Perugia. La spesa spettante al comune di Terni per il ricorso è di 1.570 euro.

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