Crisi ‘Mercatone Uno’: 40 dipendenti a rischio

Un consiglio regionale di Fisascat Cisl per il centro commerciale di Magione

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Di ‘Mercatone Uno’ in Umbria ce n’è uno solo. In forte crisi e a rischio chiusura. Nel territorio umbro potrebbero trovarsi disoccupati 40 lavoratori, oggi in contratto di solidarietà. Un consiglio regionale di Fisascat Cisl Umbria per tenere alta l’attenzione su una realtà commerciale unica a livello regionale.

La solidarietà La Fisascat Cisl Umbria, mercoledì mattina, ha svolto il suo ‘consiglio’ all’interno del punto vendita di Magione, alla presenta del segretario nazionale Fisascat Cisl, Vincenzo Dell’Orefice e del segretario generale regionale Cisl Umbria, Ulderico Sbarra. Ai lavori è intervenuto anche il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini e l’assessore alle attività produttive, Cristina Tufo. L’amministrazione comunale ha manifestato solidarietà ai lavoratori e forti preoccupazioni.

Valorizzazione dell’area «Questa realtà commerciale sembrava dovesse chiudere, anzi non riaprire definitivamente, già il 26 aprile. E invece, – ha puntualizzato Giacomo Chiodini – grazie al commissariamento, è stato possibile acquisire tempo». In un’ottica di valorizzazione dell’intera area, il sindaco, ha ricordato «l’impegno delle istituzioni, Regione e Comune, per dare massima priorità alla progettazione e al finanziamento dei lavori di riqualificazione dello svincolo all’uscita del raccordo di Magione, nonché il cablaggio in fibra ottica di quella zona».

Le istituzioni Un’area che «non può e non deve essere privata di una realtà così importante», ha ribadito il segretario generale regionale Fisascat Cisl, Umbria Valerio Natili. «È necessario il coinvolgimento anche delle istituzioni per riuscire a creare una possibile alternativa concreta. In altri termini un acquirente, per dare continuità lavorativa a questi addetti. Professionalità, queste, che sono una ricchezza per il territorio e non devono andare disperse in un mercato del lavoro sempre più disattento alle risorse umane».

Difendere il lavoro Sulla centralità della persona e sul merito, si è soffermato anche l’intervento di Ulderico Sbarra che ha sottolineato quanto la produzione e il lavoro siano priorità. «Non è possibile che in un momento come questo – ha detto – non si pensi a difendere il lavoro esistente e a crearne di nuovo. Solo in questo modo è possibile produrre ricchezza che deve essere redistribuita per una questione di giustizia sociale, ma anche per rilanciare i consumi e l’economia più in generale».

I numeri Massima attenzione da parte del segretario nazionale Vincenzo Dell’Orefice che attende l’11 maggio, quando i sindacati incontreranno i commissari al Ministero del avoro per sottoscrivere l’intesa di cassa integrazione straordinaria. «Risultano essere 4 mila i dipendenti coinvolti in questa vertenza – ha spiegato il segretario – impegnati per ‘M. Business’, il braccio operativo commerciale del Gruppo. 3 mila e 200 addetti, ai quali si va ad aggiungere il personale delle aziende più piccole. 350 associati in partecipazione sono i più esposti, in quanto non potranno contare sugli ammortizzatori sociali. Figure, anche queste, importanti che operano nel ‘core business’ e quindi nel reparto del mobile».

Rifornire i magazzini L’auspicio della Fisascat Cisl è che «si proceda alla riattivazione delle linee di credito da parte della banche per sbloccare una situazione critica anche per i fornitori. E poi, rifornire i magazzini di quelle realtà che sono state interessate da operazioni promozionali, come quella di Magione». Una realtà commerciale svuotata «fa pensare alla chiusura, essendo solo un costo in termini di spese fisse».

L’errore La Fisascat Cisl chiede, quindi, un piano che «non preveda esclusivamente cessione di alcuni punti vendita, ma nel quale si definisca l’intero perimetro del ‘Mercatone Uno’. Questo perché crediamo che abbandonare i contesti territoriali sia un errore, in quanto impoverirebbe la ricca e complessa realtà di questo ‘Gruppo’. L’intera rete dei punti vendita potrebbe, infatti, contribuire al fine della cessione, elemento di indubbio interesse».

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