Droga e siringhe, Far-West Fontivegge

Perugia, la stazione tra sporcizia e degrado: «Un fenomeno tanto vecchio quanto in continua diminuzione», dicono dalla Questura

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M.L e L.P.

Una serratura che si apre con una moneta da venti centesimi. Parte dai qui la denuncia dello stato di degrado in cui versano alcuni degli angoli più nascosti della stazione di Perugia. I bagni per disabili, chiusi a chiave, in realtà si aprono con una moneta. C’è chi entra, consuma la sua dose di eroina, lascia a terra siringhe e fazzoletti sporchi di sangue. E se ne va.

LE FOTO DEL DEGRADO – LA GALLERY

degradofontivegge stazione perugia94008997005750896579004784La stazione Un non luogo per eccellenza, tanto affollato quanto facilmente luogo in cui mimetizzarsi e agire indisturbati. Un luogo che, chi lo frequenta per motivi di lavoro, lo descrive come tra i peggiori. Da Foligno a Assisi, da Terni a Orte, quello che si vede a Perugia non si vede altrove. Oltre la linea gialla, dove si sta costruendo una recinzione per evitare che quando la stazione è chiusa qualcuno riesca ad entrare, gli operai raccontano che devono stare bene attenti. «Dobbiamo tenere gli occhi aperti – dicono – è un continuo slalom tra siringhe e rifiuti abbandonati. Lì dove i binari si intersecano con i piloni della struttura del Minimetrò, c’è tutta una zona nascosta tra l’erba alta che va bonificata altrimenti non ci possiamo neanche passare». Poco più in là, invece, dietro un’altra struttura, la situazione è ancora più fatiscente. Resti di stoviglie, scarpe, piatti e, addirittura, escrementi assieme a siringhe e bottiglie rotte.

Perugia Fontivegge stazione bagni siringhe2Le testimonianze «Qui si vede di tutto – raccontano alcuni operai – c’è chi si nasconde dentro ai bagni ma chi si droga persino dentro la macchinetta che scatta le fototessere. Di notte, poi, la situazione è totalmente fuori controllo. Saltano le recinzioni, entrano da dietro il parcheggio e trascorrono indisturbati la notte tra i binari. Spesso ho visto ragazzi che dormivano sotto i convogli del treno. Ragazzi che si drogano, che escono da sotto i treni con le siringhe ancora infilate nel braccio». Non una questione semplice da risolvere, anche perché i presidi di sicurezza, come quello della polizia, chiudono, come la stazione, dopo l’ultimo treno delle 23. Oltre quell’orario non c’è più vigilanza e non è affatto difficile entrarvi. «Mettere i bagni a pagamento?», suggerisce qualcuno, ma la struttura è di proprietà di Trenitalia e spetterebbe alla proprietà occuparsi della sicurezza notturna con delle ronde private così come accade in altre stazioni di altre città.

degradofontivegge stazione perugia69008990803976539699056598568I controlli Da fuori la situazione è diversa. Sono aumentati i controlli, polizia e carabinieri presidiano giorno e notte tutta l’area, da sempre considerata zona sensibile e piazza di spaccio per eccellenza. Solo qualche settimana fa la polizia è intervenuta a sedare l’ennesima lite tra stranieri, finita con un uomo trasportato d’urgenza all’ospedale perché ferito al collo con una bottiglia rotta. All’interno, poi, entro l’8 dicembre, data di inizio del Giubileo, entrerà in funzione il nuovo sistema di videosorveglianza: una serie di telecamere di ultima generazione collegate con una sala interna in cui tutto sarà registrato. Lavori che erano in programma sin dal 2009 ma che, fino ad oggi, non sono mai stati portati a compimento all’interno della stazione.

degradofontivegge stazione perugia3008996004306837308593938La Questura «Un fenomeno tanto vecchio quanto in continua diminuzione – afferma Salvatore Barba, capo gabinetto della Questura di Perugia. Tutti gli indicatori e i dati in nostro possesso – prosegue – ci dicono che l’aumento dei controlli e delle azioni di contrasto hanno fatto drasticamente regredire tale fenomeno». Più controlli all’interno e all’esterno della stazione, fino a piazza del Bacio e nelle strutture residenziali limitrofe, come previsto nei progetti dell’amministrazione comunale in accordo con le forze dell’ordine e con alcuni amministratori di condominio che hanno firmato un patto di collaborazione.

Polizia ottimista «Il dato di fatto è che l’intera area è stata ripulita e proprio la presenza di maggiori controlli fa sì che un bagno pubblico, solitamente chiuso a chiave, diventi un posto appetibile per i tossicodipendenti. – afferma ancora Barba – Ma l’aumento degli uomini in forze alla Polfer e i controlli volti a limitare e a reprimere i fenomeni criminosi ancor prima che siano posti in essere ha già dato i suoi frutti. La strada intrapresa è quella giusta – conclude – e su quella bisogna proseguire».

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