Elettrocarbonium, licenziamenti avviati

Una trentina le lettere gia inviate, mentre una dozzina di lavoratori restano in fabbrica per la ‘salvaguardia impianti’

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Le lettere di licenziamento, una trentina, come promesso sono state consegnate. Per una dozzina di lavoratori dell’Eletttrocarbonium, invece, ci sarà ancora da aspettare. Sono quelli considerati indispensabili per garantire la sicurezza degli impianti. La storia di Michele Monachino a Narni, insomma, si avvia a definitiva conclusione e ne prendono atto anche la Regione dell’Umbria e il Comune diNarni.

La presa d’atto «Si chiude definitivamente questo primo tentativo di reindustrializzazione del sito – scrivono in una nota congiunta Regione e Comune di Narni – che dopo la decisione di Sgl Carbon di cessare l’attività, aveva sperimentato un progetto, che oltre a garantire la continuità produttiva avrebbe dovuto prevedere il riassorbimento di tutti i lavoratori. Si ritiene dunque necessario che si realizzi il rilascio del sito entro la data già concordata tra le parti affinché ciò possano creare le condizioni per palesare eventuali manifestazioni d’interesse e conseguentemente creare le basi per un futuro occupazionale».

Nuove promesse Nella nota si legge anche che «le istituzioni tutte, il Governo nazionale, la Regione ed il Comune, ognuno per la sua parte e per quanto nelle proprie competenze e disponibilità, si sono impegnate per sostenere il progetto di Elettrocarbonium; oggi è tempo di prendere atto che quel progetto per come lo abbiamo conosciuto si è definitivamente concluso. Ora bisogna avviare una nuova fase, ponendo intanto rapidamente in essere tutte le misure necessarie perché, laddove rappresentati, si possano concretizzare interessi di soggetti industriali in grado di dare certezze sul futuro industriale ed occupazionale dell’area».

Il Mise Per far questo, dicono Regione e Comune, «è necessario che si continui il confronto al tavolo ministeriale, utile non solo ad una verifica sullo stato dell’arte, ma anche per traguardare il futuro del sito industriale. La Regione e le istituzioni locali, metteranno a disposizione tutta la strumentazione ordinaria e straordinaria di cui dispongono, perché si determinino le situazioni di contesto, utili a favorire la continuità di una eccellenza produttiva unica nel nostro Paese e che ha caratterizzato lo sviluppo di un intero territorio».

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