Indagine Provincia: cinque rinvii a giudizio

di F.T.

Cinque persone sono state rinviate a giudizio dal gup Simona Tordelli nell’ambito del procedimento che coinvolge funzionari, dirigenti ed i membri dell’ex giunta – l’ultima prima dell’abolizione dell’esecutivo in seguito alla riforma avviata dal Governo – della Provincia di Terni.

L’indagine, avviata nel 2009 dal sostituto procuratore Elisabetta Massini e dalla guardia di finanza, era sfociata in due filoni principali. Il primo riguardante le verticalizzazioni di personale interno nel triennio 2007-2009, l’assunzione a tempo indeterminato di un ingegnere, la stabilizzazione di diciassette precari e il conferimento di incarichi di direzione a soggetti che avevano ricoperto ruoli sindacali nell’ente. Il secondo filone è legato alle querele presentate da alcuni funzionari che avrebbero accusato problemi di salute, in seguito a presunti episodi di ‘mobbing’.

Il gup ha rinviato a giudizio gli ex assessori Marcello Bigerna, Domenico Rosati e tre funzionari: Gioia Rinaldi, Sandro Pascarelli e Giovanni Vaccari Vitale. Tre di loro sono interessati solo dal primo filone di indagine, quello relativo alle stabilizzazioni (Bigerna) ed agli incarichi di direzione (Rinaldi e Vaccari).

Il giudizio immediato era stato già chiesto e ottenuto nei mesi scorsi da tutti gli altri indagati: l’ex presidente della giunta Feliciano Polli, gli ex assessori Fabrizio Bellini, Filippo Beco, Stefania Cherubini, Stefano Mocio, Fabio Paparelli, Vittorio Piacenti D’Ubaldi e il segretario generale Antonio De Guglielmo. Fra tutti, l’accusa di mobbing – tecnicamente ‘maltrattamenti’ – riguarda quattro ex amministratori (Polli, Rosati, Cherubini e Paparelli) e due dirigenti (De Guglielmo e Pascarelli).

Tutti gli indagati ribadiscono la propria totale estraneità rispetto alle contestazioni mosse dalla Procura. Per le cinque persone rinviate a giudizio mercoledì, l’udienza è stata fissata per il 30 giugno di fronte al collegio giudicante presieduto da Massimo Zanetti e composto dai giudici Federico Bona Galvagno e Rossana Taverna. Per tutti gli altri il processo inizierà il 31 marzo, anche se in questo caso sembra plausibile un rinvio all’udienza di giugno che consentirebbe di allineare i due ‘blocchi’ processuali in un’unica data.

Peculato ‘cancellato’ A conclusione dell’indagine, il pm Elisabetta Massini aveva chiesto l’archiviazione per l’ipotesi di peculato legata all’utilizzo improprio di schede telefoniche fornite dall’ente, un’accusa che aveva coinvolto – fra gli altri – Feliciano Polli, Antonio De Gugliemo e Domenico Rosati. Sempre in relazione al peculato, era caduta anche l’accusa di aver utilizzato i mezzi della polizia provinciale per scopi personali, formulata nei confronti di Filippo Beco.

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