Perugia, caso mense: Comune tira dritto

Ordine del giorno del Pd respinto: opposizione pensa ad un Consiglio grande

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di Rosaria Parrilla

L’emergenza calore di questi giorni che ha colpito anche il capoluogo umbro, ha provocato i suoi effetti anche in Consiglio comunale, lunedì pomeriggio. Ordine del giorno del consigliere del Pd, Tommaso Bori, sostenuto dal Movimento cinque stelle, sulle mense scolastiche. Querelle ormai che va avanti da mesi. L’atto è stato respinto e il Pd ha abbandonato l’aula.

Mezza apertura Eppure in un primo momento si è registrato un segnale di apertura da parte dei consiglieri di maggioranza sulla costituzione nei prossimi giorni di una commissione paritetica, come più volte chiesto e richiesto dai comitati mensa e dalle associazioni dei genitori. Un segnale, che durante i lavori concitati, i genitori, accorsi numerosi alla seduta, è stato valutato positivo. Anche se erano un po’ scettici sul fatto che si concretizzasse davvero, visti gli interventi dei consiglieri di maggioranza, i forzisti Giuseppe Cenci e Massimo Perari e Otello Numerini (Progetto Perugia-Romizi sindaco), che hanno espressamente dichiarato che non avrebbero votato contro la giunta «per quanto l’argomento sia di una certa sensibilità». Insomma, non avrebbero votato né a favore, né contro. Si sarebbero astenuti e alla fine così è stato, nonostante l’accusa della minoranza di non assumersi le proprie responsabilità e di non prendere una decisione.

La petizione L’aula del Consiglio comunale questa volta, rispetto alle altre sedute, era piena. All’appello c’erano quasi tutti, mancava solo il sindaco, giustificato. E i genitori sono stati più agguerriti che mai e attenti ad ogni mossa della maggioranza – nel frattempo hanno raccolto le firme per la seconda petizione contro l’esternalizzazione del servizio mensa -. Hanno apprezzato il ‘gesto’ del consigliere democratico Alvaro Mirabassi quando ha deciso di chiedere all’assise di anticipare l’ordine del giorno sulle mense scolastiche a scapito del proprio sull’Ikea. Ma la maggioranza ha respinto la richiesta – su 29 presenti, solo in 11 hanno votato a favore –. Così Mirabassi ha giocato l’ultima carta, quella di ritirare l’atto in modo da poter dare spazio all’argomento mense. E durante la discussione gli animi si sono accesi.

I lavori concitati Stefano Giaffreda dei Cinque stelle ha chiesto di ascoltare i genitori – respinta dalla maggioranza – e Bori di interrompere la discussione per ascoltare i rappresentanti dei genitori. E anche qui, la richiesta è stata rispedita al mittente, con i genitori che hanno urlato: «buffoni. Ci siamo appuntati anche questa» e sono usciti dall’aula. Ritornato poi il sereno, da parte della maggioranza non c’è stato nessun segnale tangibile di voler andare contro le esigenze dei comitati mensa e di approvare l’ordine dell’opposizione, che nel frattempo era anche disposto a modificarlo, per lasciare solo la parte condivisibile con la maggioranza, ovvero l’istituzione della commissione paritetica.

Atto non approvato e Pd ha abbandonato i lavori Il consigliere Cenci, però, dopo la sospensione dei lavori, non ha voluto lasciare ulteriori margini di dubbio: «essendo l’ordine superato, chiediamo a Bori di ritirarlo perché va rivisto nell’insieme. Se non lo farà non voteremo a favore e neanche contro». L’atto non è stato ritirato, è stato respinto e i consiglieri del Pd hanno abbandonato l’aula. La consigliera piddina Sarah Bistocchi ha annunciato che chiederà un Consiglio grande sul tema.

La ‘colpa’ è dei dirigenti Per Alessandra Bircolotti, rappresentante dei genitori non ci sono dubbi: «C’è molta confusione tra i consiglieri. Sentendo di qua e di là, ho capito che sono pochi informati. Il problema è che per i dirigenti è l’unica soluzione perché per loro più semplice. E chissà cosa dicono davvero all’assessore Wagué».

Twitter @Ros812007

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