Province, Rsu Perugia: «Subito assemblea»

A Terni Forza Italia e Pd prendono posizione. Venerdì i lavoratori perugini si riuniscono

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«La situazione dei bilanci e delle risorse delle Province, per chiudere gli stessi bilanci entro il 30 novembre, la non riallocazione del personale del corpo di polizia provinciale e dei centri per l’impiego, nonché una ancora fumosa indecisione da parte dei Comuni circa le loro responsabilità in ordine agli impegni sulle riallocazioni e non ultimo la riorganizzazione in area vasta del territorio e degli enti», secondo Forza Italia, «impongono una discussione politica partecipata anche di chi nei consigli svolge un ruolo comunque di rappresentanza».

La richiesta Secondo Sergio Bruschini, consigliere provinciale di Terni, «è vero che ormai si è voluto svuotare di ogni potere questo istituto, ma è pur altrettanto inconfutabile che svolge un ruolo ancora, se non altro di orientamento e di indirizzo». Per questo chiede «ai due presidenti di Perugia e Terni l’immediata convocazione di un assise congiunta, a Terni, ove sia fatta chiarezza e si ascoltino le posizioni politiche di tutte le forze ivi rappresentate con la partecipazione aperta anche delle rappresentanze sindacali».

Azione concreta Sull’argomento è intervenuto anche il capogruppo PD al Comune di Terni, Andrea Cavicchioli: «La salvaguardia e l’integrità del corpo della polizia provinciale di Terni, che con quindici agenti rappresenta un contingente gestibile in termini finanziari e particolarmente utile per la tutela dell’ambiente e della flora e fauna, richiedono un azione concreta, che per quanto ci riguarda svilupperemo, in particolare nei confronti del Parlamento e della Regione». Occorrono, a tale proposito, «specifiche disposizioni e la necessaria provvista finanziaria per consentire all’Ente di area vasta di continuare a svolgere le funzioni di prevenzione e repressione avvalendosi dell’attuale Corpo nel settore dell’ambiente e in quelli collegati, tenendo conto delle professionalità, delle strutture e dei mezzi a disposizione, che complessivamente rappresentano un punto di riferimento per il territorio e un supporto significativo per l’attività degli Enti locali e della stessa Regione in comparti rilevanti per gli interessi della popolazione».

Incertezze La Rsu della Provincia di Perugia prendendo atto della decisione dell’amministrazione, ritiene «sbagliata tale scelta nel merito e nella forma, sostenendo che ad oggi permangono moltissime incertezze sulle questioni legate al comparto della polizia provinciale. Manifestando piena solidarietà ai colleghi, dipendenti, che si sono venuti a trovare improvvisamente in questa situazione, diffidiamo sin da ora l’amministrazione a prendere qualsiasi impegno rispetto alla vigilanza venatoria dal primo dicembre, data in cui è previsto il definitivo passaggio della delega regionale riguardante, appunto, la caccia e la pesca».

La legge La Regione, aggiunge la Rsu, ad oggi, «non ha chiarito come intende attuare i doverosi e necessari controlli sul territorio della provincia in merito al settore venatorio, né come e chi dovrà gestire il relativo contenzioso. Nel merito ricordiamo che non è stata ancora modificata e adeguata la legge regionale alle nuove normative emanate recentemente dal Governo relative al settore. Anche i Comuni ancora non stanno adempiendo agli impegni richiesti dal Governo in relazione al passaggio in polizia municipale del contingente provinciale. Non risulta ad oggi presentato l’emendamento alla prossima legge di stabilità, recentemente approvato dalla commissione affari istituzionali e dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che dovrebbe aiutare il percorso di ricollocamento del contingente di polizia Provinciale».

Assemblea del personale La Rsu ritiene, quindi, «che quanto deciso, allontana dagli obiettivi previsti di ‘zero esuberi’ di cui al protocollo firmato a luglio tra sindacati e istituzioni coinvolte». La Rsu, pertanto, «convoca una assemblea del personale della polizia provinciale che si terrà venerdì 20 novembre dalle 12 alle 14 presso la sala del consiglio provinciale in piazza Italia».

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