Teatro di Carsulae: «Cultura ritrovata»

Terni, la struttura inaugurata giovedì pomeriggio «potrà diventare un contenitore culturale e un nuovo punto di attrazione»

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Carsulae teatro romano inaugurazione Mirimao (7)

Foto A.Mirimao

di Francesca Torricelli

«Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto, ma niente è falso». ‘Recitando’ con le parole di uno che di teatro un pochino se ne intende, come Gigi Proietti, il teatro romano di Carsulae ha dato il benvenuto al suo pubblico. Al termine dei lavori di ripristino funzionale finanziato con fondi Por Fesr 2007- 2013, un intervento da 400 mila euro, la struttura è stata riaperta giovedì pomeriggio.

IL TEATRO NELLE IMMAGINI DI MIRIMAO

Carsulae teatro romano inaugurazione Mirimao (19)

Foto A.Mirimao

La valorizzazione «Un lavoro che si pone in continuità e a concretizzazione delle politiche di valorizzazione del Comune di Terni per l’area di Carsulae iniziata qualche anno fa», ha sottolineato l’assessore Giorgio Armillei. «Un teatro che torna a vivere è un moltiplicatore di opportunità e risorse, uno strumento di sostegno per la produzione artistica che ha bisogno di continuo di investimenti, di luoghi, di occasioni».

L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE ARMILLEI – IL VIDEO

Contenitore culturale Il progetto di riutilizzo del teatro romano «è incentrato sulla funzionalità – ha spiegato l’assessore Stefano Bucari -, affinché il bene culturale non sia solo elemento di conservazione e fruizione turistica, ma abbia valenza ben più ampia, ritrovando quel ruolo di contenitore culturale per il quale è stato realizzato duemila anni fa. Si porta a compimento quindi un cantiere complesso che ha tenuto insieme recupero, funzionalità, studio illuminotecnico. Tutto questo è stato possibile grazie a una proficua sinergia tra Comune di Terni, Regione Umbria e Soprintendenza».

LE PAROLE DI STEFANO BUCARI – IL VIDEO

La ricerca Il progetto dello spazio pubblico, secondo l’assessore Francesco Andreani, «è momento di grande apertura e ricerca. In questi anni lo scambio con i centri di ricerca sulla città, le università del nostro territorio, ha segnato diversi punti a favore dell’ambito delle pubbliche amministrazioni in cui i temi e le questioni urbane sono dibattuti con apertura e con profilo più alto».

LE FOTO DEL TEATRO

Carsulae teatro (1)Il teatro romano L’intervento è stato progettato dagli architetti del Comune di Terni, Piero Giorgini e Andrea De Angelis, che hanno spiegato: «Consiste nel riuso funzionale, nel rispetto dell’analisi filologica degli elementi costituenti il teatro romano. I posti a sedere realizzati sono circa 400 (la capienza del teatro originale è stata stimata di 2 mila posti) e le strutture interamente lignee hanno un impatto molto limitato in quanto rispondenti ai criteri di sostenibilità e reversibilità propri della ingegneria naturalistica». Il progetto ha previsto anche «la ricostruzione del palcoscenico che, come in origine, è stato realizzato con un tavolato. Alle spalle del palcoscenico il teatro romano presentava un edificio scenico quale fondale per le rappresentazioni; di quest’importante elemento architettonico, che occludeva quasi totalmente agli spettatori la visuale sullo spazio circostante e che differenziava fortemente il teatro romano dal modello greco, si è voluta vivificare la memoria riproponendo la sagoma semplificata delle tre porte sceniche che si aprivano sulla parete di fondo».

Natura e cultura I lavori di ripristino funzionale del teatro romano di Carsulae, da poco conclusi, «si presentano come un autentico atto di tutela e valorizzazione del monumento – ha commentato Giovanni Carbonara, professore di restauro architettonico dell’università ‘La Sapienza’ di Roma -, per il solo fatto di avere garantito al monumento un moderno e compatibile uso sottraendolo, quindi, al rischio d’un lento oblio o, almeno, d’un troppo tiepido e distaccato interesse della comunità locale e delle autorità responsabili nei confronti della sua manutenzione e conservazione, in vista, come recita la Carta del Restauro M.P.I. del 1972, della sua migliore ‘trasmissione al futuro’». L’area è in sé «di notevole bellezza, capace di proporre un dialogo davvero suggestivo fra ‘natura’ e ‘cultura’, come si suol dire, cioè fra ambiente agricolo-pastorale e paesaggio, da una parte, e antiche presenze architettonico-archeologiche, di età classica e medievale, dall’altra». In questo quadro, l’intervento effettuato nel teatro, secondo il professore, «assume un valore particolare, d’attenzione alle sorti future del monumento e, come s’è detto, alla sua migliore perpetuazione, ma anche d’esempio di ciò che si potrebbe fare in altre parti della città di Carsulae, solo parzialmente scavata e tutt’altro che storicamente ben compresa nella sua urbanistica e nei suoi monumenti».

Carsulae teatro (2)‘Walkabout’ Dopo la presentazione dell’opera, giovedì sera, i presenti hanno intrapreso l’esperienza del ‘Walkabout tra Cardo e Decumano’, guidati da Carlo Infante, docente freelance di Performing media. «‘Walkabout’ significa ‘parlare di’, camminando. Il modo migliore di parlare di un posto come Carsulae è farlo mentre lo esploriamo. Il teatro non è nato per intrattenere le persone, ma per formale. Attraverso il teatro si percepiva come funzionava il mondo, non c’erano i giornali o la televisione».

L’INTERVISTA A CARLO INFANTE – IL VIDEO

Carsulae teatro (3)Miglioramento I lavori compiuti a Carsulae «sono l’esempio concreto dell’attenzione e degli sforzi dell’amministrazione verso la tutela del patrimonio culturale e ambientale e verso la sua valorizzazione. Non ci fermiamo ai numeri, se pur importanti, raggiunti. Crediamo che l’area di Carsulae e della Cascata delle Marmore siano punti di riferimento fondamentali per quello sviluppo turistico che nel nostro territorio, insieme al turismo sportivo, è una grande realtà con margini significativi di miglioramento».

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