Terni, Briccialdi ‘passa’, ma commissione tesa

Il sindaco Di Girolamo in aula per rassicurare sul cammino intrapreso. Bagarre Trenta-consiglieri Pd: «Squadristi». Fondazione Carit darà 250 mila euro

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di S.F.

Stava andando tutto fin troppo liscio, tanto da far esclamare al consigliere del Pd Saverio Lamanna che «un clima così favorevole non l’avevo mai sentito, è musica per le orecchie del nuovo direttore del Briccialdi Marco Gatti». Sì, perché in II° commissione si è discusso – semaforo verde dopo l’ok a due emendamenti presentati da Melasecche di ‘IlT’ – il rinnovo della convenzione con l’istituto superiore di studi musicali del presidente Vincenzo Bisconti: quasi due ore e mezza ed è arrivato l’ok, non prima però che si scatenasse la bagarre su Terni ‘Capitale italiana della cultura’ con un’accesa Angelica Trenta inviperita contro alcuni consiglieri Pd per gli attacchi incassati: «Gioco squadrista continuo, da fascisti». Con tanto di perplessità – più che giustificata – di alcuni docenti dell’istituto che hanno assistito alla seduta.

LA CONVENZIONE E IL PIANO DI RIENTRO TRENTENNALE

Leopoldo Di Girolamo durante la commissione

Leopoldo Di Girolamo durante la commissione

Il sindaco Di Girolamo si è presentato in II° commissione (presidente Francesco Filipponi) con il dirigente comunale ‘principe’ per la liaison tra il Comune e il Briccialdi, Andrea Zaccone; per l’altra sponda in aula il direttore Marco Gatti e la responsabile del personale amministrativo – assegnato da palazzo Spada – Donatella Poggiani. Di Girolamo e Zaccone hanno ricordato gli aspetti rilevanti della convenzione, mettendo in evidenza le differenze rispetto a quella passata: in particolar modo focus sul piano di rientro trentennale da oltre 2 milioni di euro, sulle verifiche periodiche e sulla diminuzione – da cinque a due unità – del personale messo a disposizione. «La valutazione del Miur sul Briccialdi è positiva. L’istituto ternano è il secondo in Italia per presenza di stranieri e il primo per rapporto più basso tra studenti, docenti e personale amministrativo. Non ci sono eccessi di spesa, siamo nella media nazionale: al momento i soggetti contributori sono il Comune e lo Stato. Vedremo poi la fondazione una volta che passerà l’atto in consiglio». Il dirigente ha quindi aggiunto che «la manutenzione straordinaria sarà a carico del Comune, l’ordinaria per loro. Niente rinnovo se il Briccialdi non rispetterà il piano di rientro».

Donatella Poggiani e Marco Gatti

Donatella Poggiani e Marco Gatti

La statalizzazione Il sindaco punta molto sulla statalizzazione dell’istituto per uscire in maniera concreta da una certa impasse: «È in fase avanzata, al momento sono in corso le procedure di valutazione degli emendamenti. Un percorso partito nel 2014, sono ottimista». Su questo tema non si è fatta attendere la replica delle opposizioni: «Bene l’approcco diverso, serio – ha esordito Melasecche – rispetto al passato, ma alle favole non credo. Di statalizzazione se ne parla da vent’anni». La Trenta invece ha ‘smentito’ Di Girolamo, parlando di un processo «bloccato, non diamo false illusioni ai cittadini».

Il flashback Ferranti (FI) è andato indietro di qualche mese quando, in seguito alle dichiarazioni di Di Girolamo, ha ricordato al sindaco che «qualcuno del suo schieramento votò – Cecconi di Fdi-An citerà poi Orsini, autore dell’emendamento – per un taglio di 100 mila euro al Briccialdi, c’è qualche frizione rispetto a ciò che si sta dicendo al momento. Fondamentale poi che si attivi con la Regione per ottenere un aiuto: per il momento consideriamo l’investimeno pubblico buono, ma deve fruttare nel lungo periodo». Cecconi ha invece invitato Gatti a «fare progetti di qualità», oltre a ricordare l’atto di indirizzo che presentò nel 2014 proprio in riferimento all’istituto musicale.

Angelica Trenta

Angelica Trenta

Dubbi sul piano di rientro espresso da diversi consiglieri, Melasecche su tutti, che in merito ha proposto un paio di emendamenti: saranno discussi in consiglio comunale in quanto occorre il parere dei dirigenti comunali, compreso quello sulle borse di studio. Tirato in ballo il meccanismo di compensazione come possibile alternativa al ‘taglio’ netto dell’accordo in caso di problemi nel pagamento delle rate. In generale, però, l’aria era – raro che accada – tranquilla, come sostenuto da Todini (‘Il Cammello), Lamanna e Piccinini (Pd): «Positivo l’intervento del sindaco – le parole di quest’ultimo -, sono di estrema chiarezza. Il Briccialdi è nelle condizioni di poter ripartire bene». Soddisfatto anche il direttore Gatti: «Mi fa piacere questa atmosfera, mi auguro che il dialogo sia aperto e continuo, con senso di responsabilità: la sintonia mi pare chiara». L’atmosfera poi si scalda su un argomento che non c’entrava nulla con il tema Briccialdi, vale a dire l’eventuale, nuova candidatura di Terni come ‘Capitale italiana della cultura’.

«Squadristi, fascisti» Al tema aveva fatto cenno, in breve e per pochi secondi, il sindaco Di Girolamo nel parlare – allargando un po’ il discorso a possibili iniziative future – del Briccialdi come un’eccellenza ternana. La Trenta (M5S), dopo aver chiesto di votare gli emendamenti in un secondo momento, ha perso le staffe quando è stata ‘affrontata’ a livello verbale da Piccinini e Lamanna: «Palazzo Primavera, il ‘Verdi’, la biblioteca comunale e il Caos, ancora parliamo di candidatura dopo il recente fallimento? Solo una questione propagandistica, parliamo di cose serie». L’attacco subito dopo l’intervento di Piccinini, che spingeva per far sì che la convenzione fosse votata senza perdere tempo: «Ora basta, sono stata più volte offesa sia in qualità di donna che di consigliere. Questo è un gioco fascista, il sindaco deve fare qualcosa in quanto garante dei consiglieri». Botta e risposta, perplessità dei docenti in aula e commissione che si allunga, anche perché la discussione prosegue sul «fuori tema», la sottolineatura di Piccinini, e sul numero di interventi a disposizione: «Sono vice presidente di questa commissione, lo so, grazie», la replica infastidita della Trenta.

L'istituto musicale Briccialdi

L’istituto musicale Briccialdi

La soddisfazione e i 250 mila euro Trascorsi cinque minuti di botta e risposta, finalmente – in attesa che si calmassero le acque – è riuscita a prendere la parola la Poggiani: «Forte soddisfazione per ciò che ho sentito, il Briccialdi si sta conoscendo più a fondo in questo periodo e prima non succedeva. La certezza sul piano di rientro? Non mi sento di darla al 100%, ma comunque non spetta a me dirlo». Poi l’annuncio che la «fondazione Carit erogherà a breve al Briccialdi 250 mila euro, ci è giunta la nota da poco».

Due emendamenti ok Approvati quelli riferiti al paragrafo 5 (organismi di gestione e controllo, con l’aggiunta «nella persona del dirigente comunale di settore affinché si renda responsabile della rigorosa applicazione della convenzione) e al paragrafo 8 in riferimento alla risoluzione delle controversie nominando, con l’aggiunta di «arbitri, dirigenti o funzionari del Comune e dell’istituto». Ora la partita convenzione, avviata con un atto del 20 aprile 2015, si sposta in consiglio comunale. Le urla e gli atteggiamenti ‘grotteschi’ difficilmente mancheranno.

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