Terni, le Rsu di Ast: «Lavoratori a rischio»

Le rappresentanze sindacali escono allo scoperto e denunciano il malcontento: «Pronti alla mobilitazione»

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«Instabilità, malcontento, confusione» e anche «un’organizzazione del lavoro insufficiente e sbagliata che può mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori». Nel ‘promettere’ forme di protesta e mobilitazione, nel caso in cui la loro voce resti inascoltata, le rappresentanze sindacali unitarie di Ast vanno all’attacco dei vertici dell’azienda e denunciano «l’assenza di politica di governo e gestione del personale».

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Nulla è cambiato Dall’incontro dello scorso 7 luglio in Confindustria – quello della ‘pace’ fra sindacati di categoria e direzione aziendale – le Rsu di Ast escono dall’angolo e affermano come «a distanza di alcune settimane, nulla è cambiato nella gestione corrente, con avvicendamenti continui che impediscono relazioni sindacali stabili e che si pongono in contrasto con quanto avviene da tempo in Germania e più volte fatto notare da ThyssenKrupp».

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Media e ‘tirate d’orecchie’ Alle rappresentanze sindacali non è andato giù il fatto di essere state richiamate dall’azienda ad un utilizzo ‘più consapevole’ dell’informazione, «tutto ciò quando poi apprendiamo quotidianamente dalla stampa le grandi manovre in corso riguardanti organizzazioni interne e assetti impiantistici». Cambiamenti – e qui il discorso si fa più significativo – «che non tengono minimamente conto dei necessari aspetti professionali e formativi e dove gli unici effetti immediati sono instabilità, malcontento e un’ulteriore crescita di confusione».

Disparità Le Rsu attaccano anche sul ricorso massiccio allo straordinario nelle aree, «che non garantisce a una parte di lavoratori la piena possibilità di utilizzo di istituti come ferie e permessi annui retribuiti, mentre dall’altro lato si chiede in modo vincolate ad altri lavoratori lo smaltimento costante di tali istituti».

Organizzazione del lavoro Situazione che, se da un lato permette di mantenere il trend produttivo – affermano le rappresentanze sindacali – dall’altro comporta «un’organizzazione del lavoro insufficiente e sbagliata in molte aree, come più volte denunciato formalmente».

Rischi Oltre a invocare un confronto sui temi evidenziati, le Rsu lanciano un avvertimento: «Questo andamento rischia di compromettere la stabilità del sito e di mettere in difficoltà i lavoratori, esponendoli pericolosamente a rischi in termini di sicurezza e incolumità personale. In assenza di confronti specifici con l’azienda, ci vedremo costretti ad alzare il livello dell’azione, avviando i necessari processi di mobilitazione».

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