Terni: «Mense a scuola salve per otto anni»

Venerdì incontro tra la Uil, Di Girolamo e Piacenti D’Ubaldi in vista del nuovo bando. Venturi: «Hanno detto che sarà garantito»

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«C’è la certezza. Il sindaco Di Girolamo e l’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi hanno ufficializzato che la gestione prevista dalla concessione – il bando per la refezione scolastica, ndr – garantisce il ‘cotto e mangiato’, prevedendo l’utilizzo dei piatti di coccio invece di quelli di plastica e che l’80% degli alimenti sarà biologico». A dirlo è Gino Venturi, segretario della Uil Terni, dopo l’incontro con il sindaco per la presentazione dell’ipotesi di organizzazione del servizio.

Gino Venturi, segretario generale Uil Terni - 5 dicembre 2013La manutenzione La Uil specifica inoltre che, dall’ipotesi presentata, «sono previsti significati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle cucine scolastiche comunali; attrezzature ed elettrodomestici saranno a basso consumo energetico e per le cucine (10%) ove già ora non è possibile l’uso del coccio saranno introdotti piatti biodegradabili e compostabili. Viene introdotta per la prima volta la commissione cittadina mense con la presenza di operatori, Asl, gestore e genitori. Previste anche iniziative, rivolte anche ai genitori, di educazione alimentare».

Il cambio di tendenza Sul tema, dallo scorso dicembre, c’è stata ‘bagarre – in riferimento alla possibilità del ‘trasportato’, ma non solo – in più di una circostanza. La Uil, dunque, sottolinea che «va dato atto all’amministrazione nelle sue diverse articolazioni di aver radicalmente rivisto le proprie scelte iniziali che prevedevano pasti precotti e serviti su piatti di plastica e questo va a merito di un’ampia mobilitazione di genitori, operatori comunali e della cooperazione che ha visto un ruolo del tutto rilevante della Uil che a tal fine aveva mobilitato anche la propria struttura nazionale. Un percorso fatto di assemblee, convegni con esperti, manifestazioni, audizioni in commissioni che alla fine ha dato però un risultato concreto e rilevante conservando ai nostri bambini e ragazzi una eccellenza che possono vantare solo altre 4-5 città in Italia. Nello scorso anno scolastico i pasti forniti in loco sono stati 446 mila e 47, con costo totale della refezione scolastica che ha superato i 3 milioni di euro. La Uil, nell’incontro con il sindaco, ha sottolineato tuttavia la necessità di controlli stringenti da parte degli Uffici del Comune di cui va rafforzato l’organico e da parte dei genitori».

Costi e risparmi Infine il nuovo prezzo del servizio: «A detta dell’amministrazione, pur avendo mantenuto questa eccellenza, si avrà con la nuova gestione un risparmio che si aggira, tutto compreso, intorno ai 500 mila euro all’anno. Questo dimostra – chiude Venturi – che è giusta la nostra richiesta agli enti di dover eliminare gli sprechi e non ridurre invece la qualità dei servizi».

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