«C’è la certezza. Il sindaco Di Girolamo e l’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi hanno ufficializzato che la gestione prevista dalla concessione – il bando per la refezione scolastica, ndr – garantisce il ‘cotto e mangiato’, prevedendo l’utilizzo dei piatti di coccio invece di quelli di plastica e che l’80% degli alimenti sarà biologico». A dirlo è Gino Venturi, segretario della Uil Terni, dopo l’incontro con il sindaco per la presentazione dell’ipotesi di organizzazione del servizio.
La manutenzione La Uil specifica inoltre che, dall’ipotesi presentata, «sono previsti significati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle cucine scolastiche comunali; attrezzature ed elettrodomestici saranno a basso consumo energetico e per le cucine (10%) ove già ora non è possibile l’uso del coccio saranno introdotti piatti biodegradabili e compostabili. Viene introdotta per la prima volta la commissione cittadina mense con la presenza di operatori, Asl, gestore e genitori. Previste anche iniziative, rivolte anche ai genitori, di educazione alimentare».
Il cambio di tendenza Sul tema, dallo scorso dicembre, c’è stata ‘bagarre’ – in riferimento alla possibilità del ‘trasportato’, ma non solo – in più di una circostanza. La Uil, dunque, sottolinea che «va dato atto all’amministrazione nelle sue diverse articolazioni di aver radicalmente rivisto le proprie scelte iniziali che prevedevano pasti precotti e serviti su piatti di plastica e questo va a merito di un’ampia mobilitazione di genitori, operatori comunali e della cooperazione che ha visto un ruolo del tutto rilevante della Uil che a tal fine aveva mobilitato anche la propria struttura nazionale. Un percorso fatto di assemblee, convegni con esperti, manifestazioni, audizioni in commissioni che alla fine ha dato però un risultato concreto e rilevante conservando ai nostri bambini e ragazzi una eccellenza che possono vantare solo altre 4-5 città in Italia. Nello scorso anno scolastico i pasti forniti in loco sono stati 446 mila e 47, con costo totale della refezione scolastica che ha superato i 3 milioni di euro. La Uil, nell’incontro con il sindaco, ha sottolineato tuttavia la necessità di controlli stringenti da parte degli Uffici del Comune di cui va rafforzato l’organico e da parte dei genitori».
Costi e risparmi Infine il nuovo prezzo del servizio: «A detta dell’amministrazione, pur avendo mantenuto questa eccellenza, si avrà con la nuova gestione un risparmio che si aggira, tutto compreso, intorno ai 500 mila euro all’anno. Questo dimostra – chiude Venturi – che è giusta la nostra richiesta agli enti di dover eliminare gli sprechi e non ridurre invece la qualità dei servizi».