Terni, omicidio Bellini: il Ris a caccia di tracce

L’auto del presunto omicida sotto la lente dei militari. Dalle analisi potrebbero emergere nuovi elementi relativi ai possibili complici

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Il recupero del corpo

Il recupero del corpo

Analisi dettagliate sull’auto di proprietà di Andryi Halan, sequestrata il giorno dell’arresto del 44enne di nazionalità ucraina, per individuare tutte le tracce che possano consentire agli inquirenti di acquisire – almeno questa è la speranza – nuovi ed importanti dettagli sull’omicidio di Sandro Bellini, il 53enne ternano ucciso e gettato nel fiume Velino nei pressi dell’abitato di Marmore.

L'auto di Sandro Bellini, data alle fiamme

L’auto di Sandro Bellini, data alle fiamme

A caccia di tracce A disporle è stato il pm Tullio Cicoria, titolare dell’indagine, che mercoledì mattina conferirà l’incarico ai militari del Ris. Gli ‘accertamenti tecnici urgenti non ripetibili’ inizieranno il prossimo 27 giugno sull’auto del presunto omicida, attualmente custodita presso il comando carabinieri di Terni. Oltre a segni riconducibili al 44enne ucraino – scontati visto che l’auto era nella sua disponibilità – attraverso il luminol e non solo, gli inquirenti puntano ad individuare tracce biologiche che potrebbero appartenere tanto alla vittima, quanto ad altri soggetti.

Halan Andriy

Andriy Halan

Possibili complici Le indagini da parte dei carabinieri di Terni per individuare i presunti complici di Andriy Halan – attualmente detenuto nel carcere di Terni e difeso dall’avvocato Bruno Capaldini – non si sono mai fermate. La prima ipotesi degli inquirenti è che qualcuno possa averlo aiutato a far sparire il cadavere del 53enne la cui auto è stata data alle fiamme la mattina del 18 maggio, nei boschi fra Marmore e Greccio, a poche centinaia di metri dal punto in cui il suo corpo sarebbe stato poi recuperato undici giorni dopo il delitto. Il 44enne ucraino ha, fin qui, sempre negato di aver ucciso Sandro Bellini, ammettendo invece di aver dato fuoco alla sua auto e di essersi disfatto del corpo dell’uomo.

Funerali Sandro Bellini - 1° giugno 2016 (2)

I funerali di Sandro Bellini

Il delitto Sandro Bellini è stato ucciso da alcuni violenti colpi che lo hanno raggiunto alla testa, sfondandogli il cranio. Risultanze, queste, emerse in via preliminare in seguito all’autopsia svolta dalla dottoressa Sara Gioia sulla salma del 53enne, i cui familiari – assistititi dall’avvocato Renato Chiaranti del foro di Terni – chiedono che venga fatta piena luce sull’accaduto e quindi giustizia.

Telefoni sotto la lente Al setaccio sono destinati a finirci anche i telefoni sequestrati dai militari, della vittima e anche del presunto omicida. In questo caso l’incarico formale, stante la disponibilità del reparti dell’Arma specializzati, è atteso nei prossimi giorni. Il puzzle relativo al delitto, ritenuto passionale sin dal primo momento, è così destinato a comporsi di altri importanti pezzi che potrebbero condurre gli investigatori a nuove e importanti conclusioni. Altri esami potrebbero infine essere disposti sull’auto di Sandro Bellini, anche se le condizioni del mezzo – completamente bruciato – rendono il compito particolarmente arduo.

 

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