Terni, botta e risposta sui servizi educativi

Il ‘Borgo Trebisonda’ a rischio chiusura. Il CoSec: «Partita aperta». L’assessore Piacenti D’Ubaldi: «Siamo alla contrarietà preventiva»

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L'area giochi del ‘Trebisonda’

L’area giochi del ‘Trebisonda’

Infanzia, scuola, privatizzazioni e servizi educativi. La ‘resa dei conti’ – martedì la discussione in consiglio del bilancio, quindi una serie di tavoli tecnici in riferimento ai Sec – si avvicina e il CoSec, da mesi in battaglia con l’amministrazione per la refezione scolastica e i servizi educativi, si prepara ad una nuova sfida-confronto con il Comune. Perché tre scuole dell’infanzia sono a rischio: una di queste è la ‘Borgo Trebisonda’, che si trova di fronte alla ‘Casa delle Musiche’.

Il piccolo ‘orto’ creato dai bambini

Il piccolo ‘orto’ creato dai bambini

L’affitto La ragione principe è semplice, la ricerca del risparmio: «Ci è stato chiaramente detto – spiega Ilenia Sorbelli, presidente del comitato di gestione dell’asilo – dall’assessore Piacenti D’Ubaldi e la motivazione principale sarebbe relativa all’affito troppo alto della struttura – di proprietà dell’Ater – che, però, crediamo comprenda anche un grande archivio scolastico sotto il piano riservato all’asilo. Sopra invece c’è una casa famiglia e quindi la questione relativa all’affitto è tutt’altro che chiara».

Lavoro e statalizzazione La Sorbelli sottolinea che «qui ci sono 48 bambini e quattro insegnanti, due delle quali sempre presenti. Più – docenti di sostegno – le precarie: in caso di chiusura ci è giunta voce che chiederanno alla ‘Oberdan’ di statalizzare la scuola, con successivo ricollocamento delle insegnanti di ruolo. Il problema sarà per il personale delle cooperative e, appunto, le precarie. Sono posti di lavoro che non verranno più recuperati».

trebisonda asilo infanzia nido terni cosec_0736Tavoli e percorso In settimana si parlerà con l’amministrazione dei servizi educativi: «Previsto – spiega Graziani – per mercoledì un tavolo ‘plenario’ – i partecipanti sono gli stessi del percorso avvenuto per la refezione – mercoledì e, nei giorni successivi, altri incontri per parlare della riorganizzazione, della carta dei servizi e del regolamento. Abbiamo chiaro in mente che non vogliamo la statalizzazione delle scuole dell’infanzia e in tre giorni dovremo cercare di risolvere ciò che il Comune non è stato in grado di fare in questi mesi, ovvero salvare le strutture in pericolo. Per quel che concerne la refezione resta lo scoglio della privatizzazione, per noi la partita non è affatto chiusa».

La ‘festa’ Musica, bambini e un pomeriggio ‘ludico’, ma senza escludere un ingresso in sala consiliare durante la discussione del bilancio. Martedì pomeriggio è stato organizzato un presidio davanti al Comune: «Si tratta di una sorta di festa dei Sec alla quale abbiamo invitato la cittadinanza per dare un segnale di vita, in una città che si trova in uno stato critico. D’altronde – conclude Graziani – basta vedere la ‘Casa delle Musiche’ in che condizioni è, inaugurata nel 2014. Un totale spreco, e di fronte c’è il ‘Trebisonda’ a rischio chiusura per motivi economici. Eccola Terni».

Vittorio Piacenti D'Ubaldi

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

L’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, l’assessore al bilancio, è caustico: «Ormai stiamo alla contrarietà preventiva. I comitati sui servizi comunali sono sul piede di guerra, annunciano presidi, peccato che le linee di azione della riforma dei servizi comunali verranno presentate solo l’8 giugno. Un modo di procedere di chi si oppone in maniera preconcetta – prosegue l’assessore – senza conoscere i contenuti, senza entrare nel merito delle vicende, le dichiarazioni di alcuni rappresentanti dei Cosec sono ideologiche, lontane da un modo di fare pragmatico, teso a dare risposte concrete all’esigenza di cambiamento ed efficientamento dei servizi comunali. Sui servizi scolastici occorre introdurre cambiamenti, perché è un modello che risale a decine di anni e nel frattempo le esigenze del mondo della scuola, degli alunni, delle famiglie, sono cambiate. Occorre porsi in linea con le nuove richieste della formazione e con le rideterminate disponibilità di bilancio che non consentono i mantenimento di servizi doppione, di articolazioni non corrispondenti alle esigenze del territorio. Nella riorganizzazione dei Sec l’Amministrazione Comunale seguirà il modello partecipativo utilizzato per le mense, un percorso di confronto articolato, che consentirà di raccogliere e valutare tutte le proposte. Iniziamo l’8 giugno, con un momento pubblico al Gazzoli. E’ quella la sede per sedersi intorno a un tavolo e lavorare insieme, in un confronto serio e sereno. Non servono rivendicazioni a priori, ultimatum, contrapposizioni a tutti i costi, proclami. Da parte nostra affronteremo gli appuntamenti partecipativi mettendo a disposizione della città tutte le informazioni in nostro possesso, avanzando le proposte che riteniamo siano utili e comunque modificabili, in un contesto di trasparenza e di azione di governo responsabile, elementi imprescindibili se si vuole continuare a dare un valore e un futuro ai servizi pubblici».

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