Terni, su mense è pace ma sul resto è guerra

Soddisfazione per l’annuncio di Piacenti D’Ubaldi sul mantenimento delle cucine in loco, caos sul resto. Con abbandono di sala

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di S.F.

Soddisfazione per il mantenimento delle cucine in loco, rottura più o meno totale su tutto il resto. Questo l’esito dell’incontro ‘plenario’ svoltosi nel pomeriggio di giovedì a palazzo Gazzoli sul tema mense e refezione scolastica: uno dei comitati coinvolti, il CoSec, ma non solo, ha abbandonato la sala in segno di protesta contro l’azione del Comune sulla riorganizzazione dei servizi e la tariffazione. Tra martedì e mercoledì programmati intanto tre tavoli di lavoro tra caos e qualche parola non di certo amichevole.

LETTURA COMUNICATO E ABBANDONO SALA, VIDEO

D'Ubaldi Malafoglia mense Farinacci

Piacenti D’Ubaldi, Malafoglia e Farinelli

‘Pensa che mensa’ L’incontro serviva per illustrare il percorso decisionale per la riorganizzazione dei servizi di refezione scolastica, ovvero la formazione e l’obiettivo dei tre gruppi di lavoro che ci saranno la prossima settimana. Risultato? Tutti fuori, o quasi. Con il Comitato Commisari Mense, Lucci (rappresentante funzione pubblica Cgil), Diamanti (Cisl), Mazzoli (funzionario Comune Terni) e pochi altri intimi – dirigenti scolastici e genitori – rimasti ad ascoltare i ‘facilitatori’ di Puntodock in vista degli incontri della prossima settimana. E pensare che l’annuncio iniziale dell’assessore comunale Vittorio Piacenti d’Ubaldi, che ha aperto la giornata insieme al vice sindaco Francesca Malafoglia, aveva messo d’accordo tutti.

34 centri di cottura confermati. Parola di Piacenti D’Ubaldi che, almeno da questa sponda, raccoglie – non poteva essere altrimenti – consensi: «Senza e senza ma il Comune ha intenzione di rimanere così. Non vogliamo il trasportato come accade altrove, perché vogliamo mantenere una qualità di eccellenza. Basti pensare che a Perugia ce ne sono 16. Gli altri punti fermi riguardano l’aggiudicatario del capitolato d’appalto entro dicembre e un modello unico per l’organizzazione gestito da un personale ‘terzo’, non comunale. Tutto deve rientrare in un equilibrio economico generale. Su queste basi non c’è dialogo che si possa aprire e non ci possono essere speculazioni politiche. Sulla questione riorganizzazione dei Sec stiamo tutt’ora riflettendo».

Percorso mense22

Sala gremita. Per poco

Francesca Malafoglia ha invece difeso le tempistiche del Comune nello sviluppo del percorso: «Non intendiamo in alcun modo troncare la partecipazione. Purtroppo abbiamo avuto diverse difficoltà nel far partire il tavolo tecnico e ci siamo avvalsi di un team di professionisti – Puntodock – per la conduzione dei tavoli. Ci auguriamo che questo momento di condivisione sia il più efficace possibile». Venti minuti e via gli assessori, poi la rottura con tanto di lettura di un comunicato e abbandono della sala.

La ‘delibera’ della discordia Ad alzare la voce per primo è stato Rodolfo Graziani, rappresentante del CoSec: «Ad oggi – ha detto rivolto alla dirigente Vincenza Farinelli, in sostituzione di Danila Virili – è in vigore la delibera del 24 febbraio e in 30 giorni non è stato fatto alcun atto concreto, ad eccezione dell’individuazione delle aree tematiche. Vogliamo chiarezza e tempistiche garantite, non è possibile organizzare questo incontro il 24 marzo con il percorso che si chiude a fine mese. Noi – ha proseguito – è dal 21 dicembre che facciamo sul serio, il Comune non può dire lo stesso. Dove sono i dati dei costi di gestione?». Solo l’inizio.

Emanuela Mariani durante la lettura del comunicato

Emanuela Mariani durante la lettura del comunicato

Comunicato e abbandono Ad andare più in profondità ci ha pensato Emanuela Mariani, presidente del comitato di gestione ‘Il Girotondo’ che, su delega del CoSec e del gruppo di lavoro sulla referezione scolastica (statali e comunali), ha letto il contenuto – 2 mila firme raccolte – di una petizione con tanto di richieste: modalità e contenuti dell’assemblea non soddisfacente; blocco dell’iter partecipativo in atto, abrogazione della delibera del 24 febbraio e crearne due ad hoc per l’avvio di due distinti percorsi partecipativi su refezione scolastica e Sec con tempistiche incluse; blocco dell’ipotesi di incremento della retta e della doppia tariffazione, oltre all’affidamento del servizio in concessione; blocco di ogni iter sui Sec causa una riorganizzazione intesa come depotenziamento e taglio dei servizi in essere; rimodulazione degli scaglioni Isee, visto che a Terni «si lavora ancora su 4 fasce, altri Comuni ne hanno anche 11-12». Petizione firmata dalla Rsu del Comune, dalla Uil, dalla Usb, dalla Adiconsum, da Adoc e da Confconsumatori. In definitiva il tavolo tecnico è definito «inadeguato». E a questo punto la sala si svuota per un buon 80%.

Percorso mense2Non c’è coesione Insomma, su questo tema la spaccatura è evidente e non da oggi. Un concetto che Bruno Minni, rappresentante dell’Usl Umbria2, ha voluto evidenziare: «Sono perplesso. In questo tavolo non c’è coesione. Fondamentale è il fatto di dover ricavare dei tempi certi da questi incontri».

«Nostra vittoria» Come detto c’è anche soddisfazione lato CoSec e non solo aria di tempesta: «L’amministrazione ha fatto marcia indietro sulle mense e questo lo apprezziamo, è una nostra vittoria il fatto che restino tutte le cucine in loco. Resta aperta la partita sulla tariffazione, sulla qualità del cibo e l’organizzazione: se ci danno i dati il 29, quando abbiamo tempo di leggerli e valutare? Ora non so se cambieranno la scadenza indicata nella delibera dopo l’azione odierna, ma così non va». E annuncia una conferenza stampa a breve dove verranno presentate «40 pagine di proposte».

La risposta A stretto giro hanno replicato i due assessori coinvolti: «Dispiace – sottolineano Piacenti D’Ubaldi e Malafoglia – che c’è chi rinvia costantemente sempre ad altri tavoli ed altre situazioni, attraverso la lettura di comunicati preconfezionati palesando di fatto la distanza tra chi è interessato alla qualità del servizio mensa e chi invece continua con la critica aprioristica, nell’esclusiva speranza di trovare visibilità politica. Come amministratori della città ci siamo limitati ad evidenziare l’opportunità di questo percorso di condivisione che abbiamo fortemente voluto e che, vista la richiesta di partecipazione, andrà ben al di là della scadenza temporale del 30 marzo inizialmente previsto». Qualcosa si è mosso insomma.

Le rappresentanti del Comitato Commissari Mense

Le rappresentanti del Comitato Commissari Mense

«Noi ci confrontiamo» Il Comitato Commisari Mense è rimasto. Posizioni molto distanti dal CoSec: «A noi non hanno – spiega Marta Frittella – chiesto di aderire, ma è evidente che già da tempo c’era rottura tra noi. Il percorso definito dalla giunta non è perfetto, vero, però a noi interessano le cucine e quelle ci saranno. Per i dettagli ci mettiamo al tavolo e ne parliamo, in primis per mantenere la qualità. Sul discorso rette è tutto molto vago, se ci chiedono il doppio non ci staremo. E lo stesso vale per gli scaglioni Isee: questa rottura a priori non la condividiamo e da martedì saremo al tavolo. Ci dispiace che da parte loro ci sia una sottrazione al confronto. Fanno quello che gli pare in questo modo, se hanno delle idee che le propongano: noi non abbiamo mai insultato nessuno, da parte loro non è la prima volta. Fossero stati al tavolo avremmo sicuramente litigato. Resta la perplessità – chiude la Frittella – inoltre su come saranno gestiti questi incontri, oggi non c’è stata così tanta chiarezza. Se non saremo soddisfatti di questi incontri ne chiederemo altri».

menseL’agenda ‘Bagarre’ a parte, il programma prevede il primo tavolo per martedì prossimo: dalle 15 alle 19 si discuterà dell’organizzazione del servizio mense. Poi il giorno successivo doppio appuntamento: la mattina sui criteri per l’elaborazione del capitolato d’appalto, il pomeriggio sulla nuova carta dei servizi ed educazione ambientale. Di certo la ‘sfida’ non finisce al Gazzoli.

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