ThyssenKrupp: condanne confermate

Nessun ulteriore rinvio per la tragedia di Torino: diventano definitive le pene. Marco Pucci si dimette dall’Ilva

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Nessun ulteriore rinvio: la Corte suprema di cassazione ha confermato le condanne inflitte nell’appello-bis di Torino a Harald Espenhahn (9 anni e 8 mesi), Daniele Moroni (7 anni e 6 mesi), Raffaele Salerno (7 anni e 2 mesi), Cosimo Cafueri (6 anni e 8 mesi), l’ex ad Marco Pucci e Gerald Priegnitz (6 anni e 10 mesi ad entrambi). Si chiude così la pagina, dolorosa, legata alla tragedia avvenuta nella notte fra il 5 e il 6 dicembre nello stabilimento Thyssen-Krupp di Torino con la morte di sette operai.

La protesta L’udienza, di fronte alla quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione, era stata caratterizzata dalle grida di protesta da parte dei parenti delle vittime. Grida che si erano alzate dopo la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Paola Filippi, di annullare con rinvio la sentenza. Ma così non è stato.

Nuovo processo Paola Filippi aveva, in buona sostanza, chiesto l’annullamento della sentenza d’Appello bis e lo svolgimento di un nuovo processo, dopo che a maggio dello scorso anno la Corte d’appello di Torino aveva ridefinito le pene inflitte ai sei manager della ThyssenKrupp, già condannati per omicidio colposo e altri reati in seguito all’incidente: la condanna inflitta all’ex amministratore delegato Harald Espenhahn era stata ridotta a 9 anni e 8 mesi; quella di Daniele Moroni a 7 anni e 6 mesi; quella di Raffaele Salerno a 7 anni e 2 mesi; quelle di Marco Pucci e Gerald Priegnitz a 6 anni e 10 mesi e quella di Cosimo Cafueri a 6 anni e 8 mesi.

Pucci Sui manager ternani Marco Pucci e Daniele Moroni pende ora la decisione legata all’esecuzione della pena che verrà assunta nei prossimi giorni. Marco Pucci, ex amministratore delegato della ThyssenKrupp Ast di Terni, poi sostituito da Lucia Morselli, a gennaio aveva rinunciato alla nomina a direttore generale dell’Ilva di Taranto: «Ringrazio i commissari per la fiducia – aveva detto Pucci – che mi hanno mostrato nel nominarmi direttore generale di Ilva per la fase di trasferimento degli asset della società. Tuttavia non ritengo di accettare l’offerta e preferisco attendere l’esito del ricorso in Cassazione sul processo che mi ha visto condannato ingiustamente per il tragico incidente di Torino».

Dimissioni E subito dopo aver appreso della sentenza definitiva, Marco Pucci ha lasciato l’incarico di direttore centrale con responsabilità sulle partecipate che aveva all’Ilva. APiero Gnudi, Corrado Carrubba ed Enrico Laghi – i tre commissari che gestiscono l’azienda Pucci ha infatti comunicato che si sospende immediatamente dall’incarico e dalla retribuzione.

La Cina Nella giornata di giovedì, intanto, il parlamento europeo ha votato una risoluzione (non legislativa, ma che ha ottenuto 546 voti favorevoli, 28 contrari e 77 astensioni) con la quale i deputati chiedono, di fatto, alla Commissione europea di mantenere gli attuali meccanismi anti-dumping e di «opporsi a qualsiasi concessione unilaterale dello status di economia di mercato».

Il focus Non poteva capitare in un momento più opportuno, quindi, il convegno – ‘Europa Cina sul filo d’acciaio. Quali scenari?’ – organizzato per sabato pomeriggio dal senatore Gianluca Rossi e dal PD di Terni ed al quale parteciperanno Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei deputati; Gianni Pittella, presidente del gruppo parlamentare Socialisti &Democratici del Parlamento ruropeo; Attilio Romanelli, segretario della Cgil di Terni e Tullio Camiglieri, responsabile delle relazioni esterne di Ast. Il dibattito, che sarà coordinato da Andrea Delli Guanti e si terrà alle 17 al PalaSì di piazza della Repubblica, sarà incentrato proprio sul tema relativo allo status di economia di libero mercato da riconoscere – o no – alla Cina.

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