Umbria, pace in giunta: Barberini a palazzo

Mercoledì pomeriggio incontro con Catiuscia Marini per sancire il suo rientro ufficiale a capo della sanità e del welfare dopo il documento unitario firmato da tutto il gruppo

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L.P.

Sembrano lontane le urla che, solo martedì mattina, prima della riunione del consiglio regionale, si sentivano fuori dalla porta in cui si era chiuso il gruppo per provare a ricucire una frattura che, per quattro mesi interi, ha tenuto sotto scacco la giunta regionale guidata da Catiuscia Marini.

Il documento del Pd Che cosa si siano detti, in tarda serata, di nuovo tutti riuniti, non è dato sapere. Quello che è invece sotto gli occhi di tutti è il documento programmatico inviato all’ora di cena dal segretario regionale Leonelli sotto al quale, come promesso, tutti i consiglieri del Pd hanno apposto la loro firma. Per il segretario è sicuramente una vittoria, dal momento che a traballare, nei quattro mesi più lunghi della seconda legislatura Marini, è stata anche la sua figura oltre che la sua posizione troppo vicina alla presidente.

Criticità E poco importa se la Corte dei Conti non le manda a dire sul giudizio di parificazione del bilancio, commentando con parole forti l’atteggiamento della Regione nei confronti delle partecipate e dei debiti mai riscossi e accusando l’ente di scarsa trasparenza. Poco importa anche se il sistema di gestione dei rifiuti fa acqua da tutte le parti, con inchieste giudiziarie in corso un po’ ovunque in tutta la regione e con cittadini esasperati e preoccupati per le proprie condizioni di salute. Quello che importa è che sulla sanità la giunta ha ritrovato l’unità tanto sperata nel corso degli ultimi mesi.

Barberini al consiglio regionale di martedì

Barberini al consiglio regionale di martedì

Dirigenti Eppure sembrerebbe non esser cambiato nulla nello scacchiere istituzionale. Walter Orlandi, il dominus della sanità umbra con un curriculum di oltre 40 pagine, è rimasto al suo posto, a capo, cioè, della direzione regionale sanitaria. E la faccia di Barberini quando, a consiglio iniziato, martedì pomeriggio, fa il suo ingresso nell’aula di palazzo Cesaroni e si scambia confidenze con i compagni di partito, sembra confermare lo sconforto dell’ex assessore che aveva lasciato proprio per quelle nomine calate dall’alto. Eppure sul documento di Leonelli c’è anche la firma di Luca Barberini che, mercoledì pomeriggio, farà rientro a palazzo Donini

Le dietrologie, in questo caso, sono d’obbligo. Ma a parlare, assicurano tutti, è quel foglio di otto pagine che segna, nero su bianco, gli obiettivi da qui a fine legislatura. «É infatti prioritario per la Regione – si legge nel documento – continuare a lavorare per salvaguardare il proprio sistema sanitario pubblico e universalistico innovandolo e cambiandolo per renderlo economicamente sostenibile, più moderno, al passo con i risultati raggiunti dalla scienza in campo medico, più di qualità ed umano per le persone». E quindi contenimento delle liste d’attesa, fondi per nuove assunzioni, digitalizzazione della sanità, razionalizzazione dei plessi ospedalieri. Un documento a 360 gradi che coinvolge qualsiasi sfera istituzionale e che, come spesso accade in questi casi, dice tutto e dice niente.

Rotazione Dov’è finito il rinnovamento di Barberini? Quei segnali di rottura essenziali a riconquistare la fiducia dei cittadini? Nel documento se ne parla in termini generali, in riferimento a un nuovo modello organizzativo «con l’obiettivo di ridurre le posizioni dirigenziali, valorizzare le professionalità, favorire la rotazione degli incarichi apicali, semplificare organizzazione ed utilizzare le potenzialità del digitale per aumentare efficacia ed efficienza, in linea con la riforma Madia». E poi, ancora, «forte ricambio delle classi dirigenti che valorizzi le competenze, il merito, accettando la sfida del doppio mandato, giá in essere per consiglieri e parlamentari, e che veda nell’introduzione di modelli di rotazione un principio guida anche negli assetti della macchina burocratico-organizzativa».

Stati generali Poca innovazione, ancor meno cambiamento nonostante l’introduzione della regola del secondo mandato per la pubblica amministrazione e, poi, priorità a welfare, infrastrutture, lavoro e competitività delle imprese. Intanto in attesa della convocazione, il prossimo luglio, degli Stati generali dell’Umbria, convocati dalla presidente Marini e aperti a tutti gli amministratori pubblici, già da mercoledì si ipotizza che Barberini riprenderà le sue funzioni da assessore, dopo essere stato accolto, stavolta quale ospite gradito, nelle stanze della presidente Marini.

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