Umbria, rifiuti: ancora lontani dagli obiettivi

Presentato il rapporto Ispra 2015: il 31% dei rifiuti finisce ancora in discarica. Perugia meglio di Terni

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di L.P.

La popolazione diminuisce, i rifiuti aumentano. E, nel caso dell’Umbria, anche la tassa sull’immondizia, che a Perugia ammonta a circa 359 euro l’anno, tra le più alte d’Italia. È questo il primo risultato che balza agli occhi analizzando i dati dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca che ha pubblicato l’edizione 2015 del Rapporto Rifiuti Urbani.

RAPPORTO ISPRA, IL QUADRO REGIONALE

Nel 2014, la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a circa 29,7 milioni di tonnellate, facendo rilevare una crescita di 83 mila tonnellate rispetto al 2013 (+0,3%). Tale incremento, sebbene di entità ridotta, evidenzia un’inversione di tendenza rispetto al trend rilevato nel periodo 2010-2013, in cui si era osservata una riduzione complessiva della produzione di circa 2,9 milioni di tonnellate. In Umbria la massa complessiva di rifiuti è cresciuta dell’1,5% rispetto allo scorso anno, con una soglia di oltre 488 chili di rifiuti per singolo abitante.

Due velocità Aumenta, però anche la raccolta differenziata. Se a Perugia, a fronte di una produzione di oltre 358 mila tonnellate annue, si differenzia il 52,8% a fronte di oltre 539 chili di rifiuti prodotti per ogni abitante, a Terni invece la percentuale di differenziata è appena del 37,1 %, dove i rifiuti ‘pesano’ 512 chili ad abitante.

Segnali incoraggianti In entrambe le province è la frazione organica a costituire la maggior quota nella raccolta differenziata, seguita da carta e cartone, vetro, legno e plastica. Segnali incoraggianti, nonostante le vicende giudiziarie che vedono coinvolta l’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti a Perugia, la Gesenu. Ma ancora non basta.

«Indietro di sei anni» «Il 31% dei rifiuti urbani finisce ancora in discarica – dicono dal comitato Umbria verso Rifiuti Zero – ed il recupero di materia si ferma al 25%, mentre quello della frazione organica raggiunge il 16%. Il 21% dei rifiuti viene incenerito (17% inceneritori, 2% cementifici e 2% CSS). Il quadro che emerge dal Rapporto ci dice che nel 2014 l’Italia ha raggiunto il 45,2% di raccolta differenziata, quindi superando di poco quel 45% che la legislazione europea prevedeva per il 2008. Ben 14 province, nel 2014, presentano livelli di raccolta al di sopra del target del 65%. I livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano per la provincia di Treviso, che nel 2014 supera l’80% (81,9%), e per quella di Pordenone, con il 76,8%».

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