Vigili del fuoco, Conapo contro la Regione

Il sindacato autonomo contesta la convenzione sottoscritta con il Soccorso alpino: un problema di competenze

Condividi questo articolo su

«Inquietanti sconfinamenti in materia di soccorso pubblico, che per legge è espressamente riservata allo Stato e che risulta essere sottratta alla potestà legislativa regionale»: c’è un problema di competenze dietro la dura presa di posizione del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco, che boccia senza appello la convenzione stipulata dalla Regione Umbria con il Soccorso alpino e speleologico.

L’attacco In una nota inviata al ministero dell’Interno e ai vertici nazionali e regionali dei vigili del fuoco, il segretario nazionale del sindacato Antonio Brizzi sottolinea come l’intesa «arrivi addirittura a prevedere l’impiego h24 dei volontari del soccorso alpino sia per i soccorsi di natura sanitaria che non sanitaria, che non è materia di coompetenza regionale ma statale attraverso i vigili del fuoco, peraltro anche al di fuori degli ambenti montani».

Richieste Il Conapo – che contesta anche la scelta della Regione di diffondere il 118 come unico numero di soccorso – rivendica tali attività come prerogativa dei vigili del fuoco e invoca l’intervento diretto del ministero dell’Interno, «anche in considerazione del fatto che la Regione Umbria ha inteso corrispondere al Soccorso alpino 750 mila euro – 150 mila per cinque anni – in virtù della convenzione che include attività di esclusiva pertinenza dei vigili del fuoco». Da qui la richiesta di sospendere l’accordo, pena l’impugnazione dello stesso e l’attuazione di forme di protesta.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli