25 aprile: «Inizio di un cammino di speranza»

Il messaggio della presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, nella giornata che la porta a Terni e Perugia per celebrare la liberazione

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Il 25 aprile porta la presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, prima a Terni (alle 10,30 a palazzo Spada) e poi a Perugia, per partecipare alle manifestazioni ufficiali della giornata della liberazione. Il suo messaggio, in questa occasione, è chiarissimo.

Le celebrazioni «Celebriamo la festa nazionale del 25 aprile nella certezza che ancor oggi è dovere di ognuno di noi rilanciare quei valori di libertà, democrazia, unità nazionale e di pace che, nel movimento partigiano e nell’esercito regolare, spinsero tanti italiani e tanti umbri ad impegnarsi attivamente nell’opposizione e nella lotta al nazi-fascismo, per costruire le solide fondamenta della nostra Repubblica democratica. A 71 anni dalla fine della dittatura – dice la presidente Porzi – culminata in una delle più terribili e sanguinose tragedie che la storia ricordi, le istituzioni e il popolo italiano festeggiano la riconquistata libertà e l’inizio di quella esaltante stagione politica e istituzionale che porterà alla nascita della Repubblica democratica, della Carta costituzionale e allo svilupparsi del primo embrione di Unione Europea. Questo giorno – aggiunge – deve costituire quindi per tutti noi il grato omaggio a tutti i protagonisti di una vicenda storica che è parte sostanziale di una memoria condivisa da tutti gli italiani. Perché è grazie anche a quegli eventi che il nostro Paese ha iniziato quel lungo e faticoso percorso, non ancora concluso, verso la piena esplicazione di una moderna e compiuta democrazia».

«Nessuna equivalenza» La guerra di liberazione, ricorda la presidente Porzi, «vide scontrarsi in armi italiani contro italiani, fu perciò anche guerra civile ma, oggi come allora, la umana pietà per i morti, per tutti i morti, non può coprire come una coperta d’oblio che tutto confonde il fatto che da una parte c’era chi lottava per la libertà e la democrazia, e dall’altra chi invece voleva cancellare questi valori. Come ha ricordato in un suo intervento il presidente Mattarella “non c’è equivalenza possibile tra la parte che allora sosteneva gli occupanti nazisti e la parte invece che ha lottato per la pace, l’indipendenza e la libertà’. E nel ricordare chi perse la vita per liberare il nostro paese – aggiunge – rivolgiamo un sentimento di eterna gratitudine a quelle migliaia di giovani, soldati e ufficiali e partigiani, di tante nazionalità che contribuirono in maniera decisiva alla sconfitta del nazi-fascismo».

I giovani «Oggi, come in quel 25 aprile di 71 anni fa – sottolinea la presidente Porzi – nel ricordare quei fatti e quei protagonisti festeggiamo soprattutto l’inizio di un cammino di speranza, di pace, di voglia di futuro. E affidiamo alle giovani generazioni il compito di conservare e rilanciare questa nostra grande ‘memoria condivisa’. Soprattutto chiediamo loro di diventare sempre più protagonisti della vicenda politica, storica e sociale del nostro Paese. Perché occorre per tenere sempre vivi e attuali quei valori di libertà, democrazia, giustizia, unità nazionale e pace conquistati 71 anni fa, con dolore e sacrificio, ma anche con tanta speranza, da tanti italiani in gran parte giovani, proprio come loro».

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