A Massa Martana uno spettacolo che ripercorre il viaggio di Eleonora Duse

‘La Musica dell’anima’, promosso dalla Filarmonica Umbra, venerdì 18 novembre alle 21 al teatro Consortium

Condividi questo articolo su

Uno spettacolo, promosso dalla Filarmonica Umbra, che ripercorre il lungo viaggio di Eleonora Duse sulle vie del teatro e del mondo, in un dialogo appassionato tra recitazione e musica che ci restituisce l’atmosfera e il senso della vera storia, una storia ricchissima (molto oltre il rapporto con D’Annunzio, di cui si parla solitamente), piena di luci e ombre capaci di avvincere e sorprendere il pubblico. Andrà in scena venerdì 18 novembre alle 21 al teatro Consortium di Massa Martana ‘La Musica dell’anima’, un ritratto di Eleonora Duse tra le note della sua epoca con la voce recitante dell’attrice Pamela Villoresi e Marco Scolastra al pianoforte e i testi di Maria Letizia Compatangelo.

Il teatro e il cinema

Una storia che racconta il teatro e il cinema mondiali tra ‘800 e ‘900 e che attraversa la società italiana, con i suoi più grandi protagonisti, dall’Unità d’Italia al fascismo. Il suo stile di recitazione così scarno, intenso, sensuale, denso di pause, fortemente emozionale, era quasi una partitura musicale che penetrava i personaggi per renderli al pubblico in una creazione d’arte in comunione con esso, servendosi di tutto il corpo, del gesto come della parola e dello sguardo. «Le parole sono foderate – diceva Eleonora Duse – bisogna scovarne il senso profondo, quello che sta sotto».

Eleonora Duse

Donna indipendente e coraggiosa, artista generosa e esigente, Eleonora Duse fu una pioniera in molti campi dell’arte e della vita. Grande amica di Matilde Serao, di Ellen Terry, di Isadora Duncan e Gordon Craig, era un’intellettuale curiosa di ogni forma d’arte e la sua storia si intreccia più volte con la storia della musica: dalle melodie di Napoli, città che vide nel 1878 la nascita della sua stella nel firmamento dell’arte, al melodramma di Verdi, Mascagni e Puccini – che lei visse attraverso l’amore per Boito, l’amicizia con Giacosa e il rapporto di capocomica con Verga, di cui interpretò La lupa – all’impressionismo francese a cavallo tra i due secoli, sullo sfondo del rapporto di amore e rivalità con la grande Sarah Bernhardt, ai compositori russi, che conobbe nelle sue ripetute e trionfali tournée, sino alle note di Rhapsody in blue, che il 12 febbraio 1924 dalla Aeolian Hall di New York stupirono l’America e il mondo intero, proprio mentre Eleonora era lì, negli Stati Uniti, per la sua ultima trionfale tournée.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli