Aborto farmacologico, pubblicate linee guida

Circolare dal ministero della salute dopo il parere del Css: confermata la revoca del ricovero e l’assunzione della pillola fino alla 9° settimana

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Nessun obbligo di ricovero dall’assunzione della pillola Ru486 fino al termine del percorso assistenziale, allungamento fino alla nona settimana di gravidanza il periodo in cui si può ricorrere al farmaco: pubblicate dal ministero della salute, attraverso una circolare, le linee guida relative all’aborto farmacologico. Il documento fa seguito al parere del Consiglio superiore di sanità degli inizi di agosto, al quale si era rivolto il ministro Roberto Speranza dopo che la Regione dell’Umbria aveva deciso di annullare la possibilità di ricorrere al day hospital al momento dell’assunzione della pillola.

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Monitoraggio approfondito

Nelle nuove linee guida si raccomanda anche «di effettuare il monitoraggio continuo ed approfondito delle procedure di interruzione volontaria di gravidanza con l’utilizzo di farmaci, avendo riguardo, in particolare, agli effetti collaterali conseguenti all’estensione del periodo in cui è consentito il trattamento in questione». L’estensione dell’utilizzo della pillola è già presente in molti altri Paesi. «Tenuto conto della raccomandazione formulata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – scrive il ministero – in ordine alla somministrazione di mifepristone e misoprostolo per la donna fino alla 9° settimana di gestazione, delle più aggiornate evidenze scientifiche sull’uso di tali farmaci, nonché del ricorso nella gran parte degli altri Paesi europei al metodo farmacologico di interruzione della gravidanza in regime di day hospital e ambulatoriale, la scrivente direzione generale ha predisposto le ‘Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine’».

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