Accordo ospedale: «Che fine ha fatto?»

Terni, le organizzazioni sindacali attaccano: «Rendere esecutiva l’intesa del 2017 per 76 assunzioni. Barberini risponda, altrimenti riparte vertenza»

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«Rendere esecutivo l’accordo del marzo 2017 che, per il 2018, prevedeva 76 assunzioni per l’ospedale di Terni. Il tempo è scaduto, non siamo più disposti ad attendere un pronunciamento dell’assessore che tarda ad arrivare. Vogliamo sapere cosa intende fare la Regione, se intende autorizzare il fabbisogno». La richiesta arriva dalle organizzazioni sindacali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil: pressione per accelerare i tempi dopo gli avvenimenti dello scorso anno.

L’ACCORDO DEL MARZO 2017: 123 ASSUNZIONI COMPLESSIVE

Barberini Le organizzazioni sindacali sottolineano che «se la Regione Umbria è considerata la prima in termini della qualità dei servizi resi, ciò influirà positivamente anche sul riparto del fondo sanitario che verrà assegnato nel 2018. ‘Un obiettivo importante raggiunto grazie ad un grande lavoro di squadra che vede innanzitutto protagonisti gli operatori della sanità umbra’, ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini. Certamente un’ottima notizia, ma è necessario che questi risultati positivi tornino fattivamente nei territori in termini di assunzioni e posti di lavoro».

OSPEDALE DI TERNI: «ASSUMERE, ALTRIMENTI CRISI»

I ritardi Cgil, Cisl e Uil sottolineando quindi che sta passando «troppo tempo per attivare le mobilità, troppo tempo per indire i concorsi, troppo tempo perché la Regione si pronunci. Crediamo pertanto che sia opportuno riprendere la vertenza che avevamo interrotto dopo l’accordo del 2017 perché non abbiamo scherzato, né siamo disposti a rimanere con il cerino in mano, accettando i rimpalli tra assessore e direzione aziendale».

Le iniziative: «Esiste anche Terni» Le organizzazioni sindacali concludono ricordando «alla presidente che anche Terni è in Umbria, anche questa comunità ha diritto ad un servizio di qualità, in termini di professionalità, organici e strutture. Se a breve non riceveranno le risposte che l’assessore si è impegnato a dare, i sindacati riapriranno dunque la vertenza, che si protrarrà nei prossimi mesi con una serie di iniziative, assemblee, sit-in, conferenze stampa, manifestazione a Palazzo Donini, fino ad arrivare, nel mese di settembre, a una raffica di scioperi che investirà tutti i dipartimenti del Santa Maria».

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