Addio all’ecomostro di Ponte San Giovanni. Partita la demolizione dell’ex Palazzetti

Perugia – Cerimonia con Ater, Comune e Regione. Al suo posto nascerà «un quartiere modello eco-sostenibile»

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Con le demolizioni nell’area ex Palazzetti a Ponte San Giovanni (Perugia), complesso posto sotto sequestro per presunte infiltrazioni mafiose nella proprietà, entra nel vivo la realizzazione del PINQuA 1 (‘PS5G’) della Regione Umbria e del Comune di Perugia. Il programma prevede la riqualificazione dell’ex Palazzetti, la valorizzazione delle aree archeologiche dei Volumni e Palazzone, l’impianto fotovoltaico e il recupero dell’area ex De Megni. Ater Umbria è il soggetto attuatore. L’intervento di demolizione degli edifici di via Adriatica è scattato ufficialmente giovedì; presenti il presidente di Ater Umbria Emiliano Napoletti, l’assessore regionale alle opere pubbliche e politiche della casa Enrico Melasecche, l’assessore comunale all’urbanistica Margherita Scoccia e il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Con loro, il sottosegretario al Ministero dell’interno Emanuele Prisco, l’assessore comunale alla sicurezza Luca Merli, i consiglieri comunali Michele Cesaro, Roberta Ricci, Cristiana Casaioli, Gino Puletti, Francesca Renda, i rappresentanti del cda e dirigenti di Ater Umbria e del Comune di Perugia.

Demolizione ‘controllata’

«La zona, in abbandono da anni – spiega Ater Umbria in una nota – cambierà volto. Diventerà un complesso edilizio modello con un’elevata qualità dell’abitare, dando vita ad un mix funzionale costituito da alloggi di edilizia residenziale sociale a canone concordato, spazi commerciali, servizi di quartiere e spazi di relazione, tanto aperti quanto protetti ispirandosi ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Gli interventi di demolizione saranno sia totali che parziali. Il sistema scelto è quello della cosiddetta ‘demolizione controllata’ con speciali pinze idrauliche in modo da ridurre al minimo l’impatto sugli spazi e le strutture circostanti. I residui, opportunamente scelti e macinati in loco, saranno in parte riutilizzati per le sistemazioni esterne e in parte trasportati in un’area adiacente per essere riciclati quale materiale arido di sottofondo.

Il progetto

Il progetto prevede il recupero funzionale dell’area con la demolizione di tre livelli dell’edificio sito lato ferrovia; la demolizione di tutti i piani ed eccezione del piano terra dell’edificio lato sottopasso; la demolizione integrale dell’edificio lungo via Adriatica; la demolizione di due livelli dell’edificio lato raccordo E45. La volumetria realizzata subirà una riduzione pari a circa 25 mila metri cubi, superiore al 50% dei volumi oggi presenti. Si prevede la realizzazione di 34 appartamenti da destinare a edilizia residenziale (edificio sito lato ferrovia), oltre alla realizzazione di 7 ville urbane con struttura in legno posizionate sulla copertura dello stesso (6 da adibire ad alloggi ed 1 a sala condominiale). Al piano terra è prevista invece la realizzazione di 7 attività commerciali. L’edificio lato sottopasso (costituito da un unico livello) ospiterà un asilo con annessa corte perimetrale esclusiva. L’edificio lungo via Adriatica, che sarà interamente demolito, ospiterà al suo interno un laboratorio didattico con annessa area verde rialzata e confinata. L’edificio lato raccordo E45 sarà invece interamente svuotato e saranno creati 17 spazi chiusi e autonomi da adibire a servizi per la collettività o associazioni di quartiere. Il piano -1 ospiterà invece apparecchiature tecnologiche e parcheggi sia pubblici che privati, oltre a magazzini a servizio delle attività sovrastanti. Termine dei lavori, eseguiti dalla Sea Spa, è il 2026.

Le dichiarazioni

«Finalmente – ha detto il presidente di Ater, Emiliano Napoletti – si entra nel vivo di quello che da anni in Ater abbiamo progettato e portato avanti con la collaborazione di Regione e del Comune di Perugia. Iniziano dunque le demolizioni di un complesso immobiliare con una fama non positiva a Perugia e in tutta l’Umbria. La riqualificazione sarà importante, l’intervento sarà innovativo. Il senso profondo di questa operazione è quello di creare un nuovo spazio finalmente ricucito alla realtà urbana in modo tale da garantire, così come vuole il progetto complessivo dei PINQuA, una nuova qualità dell’abitare. I residenti troveranno quindi non solo alloggi ma anche spazi comuni e servizi in una nuova area funzionale che, oltre a essere progettata e realizzata secondo standard attuali di alta efficienza energetica, sarà anche piacevole da vedere, da vivere e da abitare». «L’operazione PINQuA di Ponte San Giovanni costituisce una delle operazioni più interessanti di rigenerazione urbana degli ultimi decenni in Umbria – ha dichiarato l’assessore regionale Enrico Melasecche -. Grazie alla collaborazione fra Regione, Comune e Ater, come braccio operativo, abbiamo sbloccato una situazione che ha costituito per vari lustri un esempio di come non si può e non si deve amministrare un ente pubblico. Il quartiere di Ponte San Giovanni, oggi una città nella città, merita attenzione e soprattutto grande concretezza nelle soluzioni da adottare». Secondo l’assessore comunale Margherita Scoccia, «Perugia è stata oggetto di un tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. In questa città però c’è un alto senso di legalità e proprio questo straordinario senso civico dei cittadini rappresenta l’antidoto più potente per preservare la democrazia. Non bisogna comunque mai abbassare la guardia». «Una giornata importante – l’ha definita il sindaco Andrea Romizi -, uno spartiacque tra il passato e il futuro. Il presente è quello che raccontiamo oggi. È partita la demolizione del complesso ex Palazzetti, culmine di un iter complesso che porterà a dare finalmente una risposta ad un problema sentito dai cittadini, a guarire una ferita dolorosa di un’area importantissima di Perugia. Una trasformazione radicale: da ecomostro a ecoquartiere. Il progetto prevede infatti una serie di demolizioni preliminari, sia parziali che integrali, con significativa riduzione della cubatura esistente. Al termine, negli immobili e negli spazi riqualificati sorgeranno condomini residenziali, attività commerciali, strutture per attività sociali, ampie aree pedonali, piste ciclabili. Ponte San Giovanni è il protagonista di un cambiamento senza precedenti». Per il sottosegretario Emanuele Prisco «questo ecomostro lascerà il posto ad un quartiere ecosostenibile e a misura di cittadino grazie all’iniziativa delle istituzioni locali con i fondi del Pnrr. Nel giorno in cui celebriamo le vittime innocenti delle mafie, siamo qui anche a testimoniare l’importanza di far fronte comune contro l’illegalità. Oggi con questo abbattimento diamo un altro simbolo al riscatto di legalità della città, grazie al lavoro sinergico ed incessante di forze dell’ordine e magistratura, supportate da una cittadinanza caratterizzata da uno spiccato senso di legalità».


LE FOTO DELLA CERIMONIA


IL PROGETTO

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