Arbitri e giornalisti, confronto e idee

‘Gli arbitri e la comunicazione con la stampa’: spiegazioni e aperture. Farina: «Livello arbitrale in serie B in miglioramento»

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di S.F.

I vertici Aia con i tre arbitri internazionali

I vertici Aia con i tre arbitri internazionali

Quattro ore di confronto e dibattito su uno dei temi più discussi del sistema calcio, gli arbitri e la comunicazione. Tra bilanci, critiche, ‘accuse’ e uno sguardo al prossimo futuro con mirino sulla moviola in campo: da un lato un’ampia platea di giornalisti, dall’altra i vertici dell’Aia con a capo Marcello Nicchi e tre ‘fischietti’ internazionali quali Gianluca Rocchi, Luca Banti e Paolo Valeri. «Siamo professionisti, sereni, trasparenti e disponibili per coloro che vogliono parlare con noi. E sì, si può perdere per un episodio arbitrale perché il calcio è fatto di episodi, è un concetto che va capito», il messaggio ‘base’ lanciato ai partecipanti.

GUARDA L’INTERVISTA A STEFANO FARINA: COMUNICAZIONE, DIFFICOLTÀ E LIVELLO ARBITRALE IN SERIE B

L’evento è stato organizzato a Roma – ‘Gli arbitri e la comunicazione con la stampa’ – dal Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Aia-Figc a Roma, con argomenti cardine legati alla struttura e al funzionamento dell’Associazione italiana arbitri, al regolamento, alla terminologia corretta e all’uniformità di giudizio. Una ‘prima’ assoluta per gli arbitri in un contesto del genere, accompagnati – oltre a Nicchi – nella circostanza dal vicepresidente Aia Narciso Pisacreta, dal responsabile del settore tecnico Alfredo Trentalange, dal responsabile della Can A Domenico Messina e da quello della Can B, Stefano Farina.

Marcello Nicchi

Marcello Nicchi

«Siamo indietro» A dare il là al dibattito è stato Nicchi, che in primis ha sottolineato come «siamo rimasti indietro rispetto al progresso che c’è stato di recente, vogliamo metterci a disposizione per farci conoscere meglio. L’assunto di base è che gli arbitri sbagliano e continueranno a farlo, la nostra speranza è che accada sempre di meno». La palla è poi passata al vice Pisacreta che, nel dettaglio, ha spiegato tutto il lavoro che un ‘fischietto’ svolge dalla base fino all’arrivo in serie A: ricerca dell’uniformità di giudizio ed equilibrio su tutto.

Arbitri ‘nemici’ e picchiati Nicchi ha quindi ripreso la parola per ‘sfogarsi’ sui problemi legati all’incolumità degli arbitri nelle categorie regionali: «Come è possibile che in 650 (630 dei quali per mano di tesserati), in un anno, siano dovuti ricorrere al pronto soccorso? Sono persone che si preparano con dei professionisti e non meritano questo. Mi auguro che un giorno l’arbitro non sia più visto come un nemico».

Nicchi, Messina e Farina

Nicchi, Messina e Farina

Strumento di giustizia Sulla stessa scia Alfredo Trentalange: «L’arbitro non è altro che uno strumento di giustizia in campo, ha un valore fondamentale e per questo va aiutato». Poi si inizia a parlare del vero tema di giornata, la comunicazione. E su precisa richiesta di un giornalista in merito alla chance di poter parlare con i ‘fischietti’ al termine degli incontri, Nicchi specifica subito che «abbiamo dei vincoli per questo, in particolar modo le delibere del giudice sportivo; senza di quelle non si può far nulla. Aprendoci in questo modo l’obiettivo è quello di far passare la cultura del sapere sull’arbitraggio».

Sperimentazione ‘offline’ Per l’utilizzo della moviola in campo servirà tempo: «Stiamo già programmando per il 2020. Il prossimo anno ci sarà una fase di sperimentazione ‘offline’, poi vedremo: finché non abbiamo a disposizione il protocollo non possiamo esprimerci. L’ultima parola spetta comunque all’Ifab (International football association board)».

Luca Banti e Gianluca Rocchi

Luca Banti e Gianluca Rocchi

Conflitto e ‘studio’ Stefano Farina ha parlato a lungo del problema comunicativo tra arbitri e giornalisti, ‘accusando’ quest’ultimi di voler «ricercare in maniera ossessiva un colpevole». La domanda che pone il responsabile della Can B è una: «Vi interessa veramente capire cosa è e fa un arbitro? Il problema è il conflitto e non il confronto. Noi non ci conosciamo tra di noi e spesso c’è una percezione soggettiva, si creano pregiudizi. E il risultato che l’arbitro è visto come un nemico, dai tifosi e dai giornalisti, che spesso sono supporter. Diventa difficile aprirci a livello comunicato quando è così».

«Non fai danni» I vertici arbitrali fanno poi notare come, nella maggior parte dei casi, vengano messe in evidenza solo le prestazioni negative degli arbitri. Farina coglie la palla al balzo per fare un esempio: «Ci sono delle frasi che agli arbitri fanno sorridere e fanno capire qual è la considerazione generale del nostro ruolo. Quando un calciatore fa un bel gol magari prende 8 sul giornale, quando siamo noi ad arbitrare bene si legge ‘6, non fa danni’. Questa cosa potrebbe essere migliorata».

Messina Farina Trentalange Rocchi BantiLa competenza Ed ecco il ‘consiglio’: «I giornalisti devono migliorare la competenza tecnica, talvolta parlano senza conoscere il regolamento. Da parte nostra dobbiamo aprirci in quanto a interviste: la giornata odierna mi sembra un bel passo in avanti perché ci siamo confrontati in modo chiaro e pulito. La strada è questa». A chiudere la mattina il question-time cui si sono sottoposti Rocchi, Banti e Valeri: errori, psicologia, suddistanza e differenze con i colleghi inglesi i punti toccati con maggior insistenza. «Gli sbagli ci sono o per uno scorretto posizionamento – ha sottolineato Rocchi – o per una sorta di rilassamento durante la gara».

La serie B Di lamentele ce ne sono state, eccome, specie – in tempi recenti – da parte del Latina e la sensazione è che l’operato potrebbe essere di certo migliore. Farina si ritiene soddisfatto della stagione 2015-2016: «Sicuramente da parte del gruppo arbitrale di serie B c’è stato un miglioramento. Il livello è salito e siamo soddisfatti di come hanno svolto il loro lavoro: il campionato è molto difficile, già siamo arrivati a oltre 180 espulsioni e 45 di queste sono per gioco violento. Questa è la caratteristica del torneo, un gioco aggressivo e maschio. Per chi lo guarda è un gran bel campionato». La B italiana ha il record – il confronto è con i cinque maggiori campionati europei – sia per numero di falli per partita (32.86) che per espulsioni (0.43).

Record espulsioni in serie B

Record espulsioni in serie B

Il ricordo rossoverde Prima di salutare Farina mi tolgo però una curiosità. C’è una partita ‘speciale’ che lega l’ex arbitro piemontese alla Ternana: il 12 marzo 2001 il Torino espugnò il ‘Liberati’ con un gol di Maspero, in un match segnato da una rete annullata ad Adeshina per fuorigioco e ad un atterramento di Grabbi in area granata non sanzionato. Una sconfitta di cui ancora si parla a distanza di quindici anni, anche perché le ‘Fere’ erano in lotta per la promozione. Chiedo allora al 53enne di Novi Ligure se ha ricordi di quella direzione contestata o comunque in generale della sfida: «A Terni – risponde senza problemi – credo che andai solo quella volta. Gli errori possono capitare». Difficile negarlo.

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