Area di crisi, accordo per mobilità in deroga

Terni-Narni, sottoscritto l’accordo tra Regione, sindacati e associazioni di impresa: concessione per i lavoratori dipendenti delle aziende nei comuni coinvolti

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Un accordo per la concessione della mobilità in deroga per i lavoratori dipendenti delle aziende presenti nei territori dei comuni compresi nell’Area di crisi complessa’ Terni-Narni. È stato sottoscritto mercoledì dalla Regione, dalle associazioni di impresa e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

‘AREA CRISI COMPLESSA’, TEMPI E MODALITA’

L’accordo prevede la possibilità per tutti coloro già in mobilità – ordinaria o in deroga – dal 1° gennaio 2017 di usufruire dell’ammortizzatore per un ulteriore periodo di dodici mesi, ovvero il periodo massimo consentito dalla normativa nazionale; in questo lasso di tempo saranno anche attivati strumenti di politiche attive. L’accordo non riguarda i percettori di Naspi, che sono esplicitamente esclusi dalla normativa nazionale. La Cgil invita i lavoratori che rispondono ai requisiti per accedere alla mobilità a rivolgersi alle proprie sedi per informazioni più dettagliate.

IL CONFRONTO TRA PAPARELLI E I SINDACATI

Le scadenze Le domande per accedere – specifica la Cgil – seguiranno la procedura prevista per la mobilità in deroga attraverso il sistema ‘Sare’: le scadenze previste sono il 16 ottobre per coloro che hanno chiuso il periodo di mobilità entro la data odierna e l’11 dicembre per i lavoratori che la chiuderanno entro il 31 dicembre 2017. «Una boccata d’ossigeno – spiegano Giuliana Renelli, segretaria della Cgil regionale, e Mauro Bottinelli, segretario della Cgil di Terni – per i lavoratori di un territorio economicamente molto compromesso, anche se ci riserviamo un intervento nei confronti del ministero, per evitare che interpretazioni restrittive della normativa nazionale possano compromettere la piena fruibilità dello strumento».

«Vigileremo» La Cisl dell’Umbria, invece, «invitando i lavoratori interessati a rivolgersi presso le sedi sindacali per ricevere informazioni più dettagliate», si riserva «di intervenire verso gli organi preposti in caso di interpretazioni restrittive dell’accordo quadro».

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