Umbria ricorre contro il decreto sicurezza

La giunta regionale si appella alla Consulta. Intanto nasce un disegno di legge ‘salva-regolari’. Marini: «Popolo umbro pacifico e solidale»

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Come anticipato dalla presidente Marini, la giunta regionale dell’Umbria ha sollevato la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta in merito al cosiddetto ‘decreto sicurezza’. Inoltre, la giunta ha deliberato di avviare il percorso per l’approvazione di un disegno di legge ‘salva-regolari’.

LA DELIBERA COMPLETA DELLA GIUNTA REGIONALE UMBRA – LEGGI IL DOCUMENTO

«Palese incostituzionalità»

L’assessore Antonio Bartolini

L’assessore Antonio Bartolini ha evidenziato come il decreto sicurezza presenti profili di «palese incostituzionalità» che vanno ad impattare su tutte le più importanti materie di legislazione regionale quali la salute, l’assistenza sociale, il diritto allo studio, la formazione professionale e le politiche attive del lavoro, l’edilizia residenziale pubblica: infatti il decreto, nell’eliminare i permessi di soggiorno per motivi umanitari e togliendo il diritto di residenza ai richiedenti asilo (su cui diversi sindaci italiani stanno esercitando il diritto di obiezione di coscienza) sta creando «un vero e proprio caos normativo e legislativo e confusione nelle responsabilità dei funzionari di Regione, Asl, Agenzie e Comuni e parallelamente una corsa ad ostacoli per gli stranieri che, entrati con un regolare permesso di soggiorno, oggi o sono riportati nella clandestinità e nell’irregolarità o gli viene tolta la residenza».

Ricorso alla Consulta

Per tutti questi motivi, la presidente Catiuscia Marini ha proposto alla Giunta regionale di sollevare la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta, ribadendo la sua ferma volontà di mantenere inalterati i livelli dei servizi e dei diritti riconosciuti agli stranieri entrati regolarmente nel nostro territorio ed oggi posti in uno ‘strano limbo’ e penalizzati dal decreto sicurezza, con grave lesione dei diritti umani e del rispetto della dignità di ciascuna persona, una situazione che genera peraltro problemi sociali nelle singole città della regione e rende complicato l’intervento sociale da parte delle istituzioni locali.

Legge salva regolari

Sviluppumbria Marini Agostini Renzacci conferenza bilancio 2017

Catiuscia Marini

La giunta regionale ha inoltre deliberato di avviare il percorso per l’approvazione di un disegno di legge ‘salva-regolari’ che mantenga inalterati, a garanzia di tutta la comunità regionale e in attesa del giudizio della Corte, i diritti sociali ed umani garantiti nel nostro territorio regionale a quegli stranieri entrati regolarmente in Italia e che ora sono stati privati delle proprie legittime aspettative dal decreto sicurezza. La giunta sosterrà anche le azioni legali intraprese dai Sindaci, mediante gli opportuni strumenti giuridici a disposizione.

Umbria terra che accoglie

«Le misure intraprese oggi dalla giunta regionale – ha detto la presidente Marini – sono in continuità con la tradizione millenaria di civiltà del popolo umbro, improntata ai principi di convivenza pacifica e solidarietà, sempre vicina a chi ne ha bisogno: nessuno di coloro che vivono in Umbria verrà abbandonato al suo destino, umbri e non, con buona pace dei disseminatori di odio. Questa è la terra di San Francesco e San Benedetto, è la terra della spiritualità che si è fatta accoglienza, è la terra dell’impegno laico, civile, solidarista e pacifista. Ai nostri valori ispirati alla Carta Costituzionale e alle convenzioni internazionali di salvaguardia dei diritti dell’uomo – ha concluso Marini – non rinunciamo».

Carla Casciari

Per il consigliere regionale Carla Casciari (Pd), il Decreto «lede i diritti fondamentali delle persone. La presa di posizione della Regione Umbria rappresenta un atto di dovere morale a tutela della Costituzione italiana contro una legge profondamente ingiusta e che presenta non pochi dubbi di legittimità. Le misure introdotte dal ‘Decreto Salvini’, infatti, riguardano soprattutto il venire meno del permesso di soggiorno per motivi umanitari e la perdita di residenza per i richiedenti asilo. Nel 2017 circa il 25% delle richieste di soggiorno è stato accolto al fine della protezione umanitaria; questo Decreto, limitando a casi speciali e di particolare gravità l’accoglimento di tale permessi, ha trasformato decine di migliaia di migranti in clandestini irregolari, privandoli di fatto delle garanzie dei loro diritti fondamentali, a cominciare dai diritti alla salute e all’istruzione, dal diritto alla formazione professione, fino ad arrivare a quello al lavoro ed all’alloggio, mettendo inoltre a rischio la sicurezza sociale». Per Casciari «è evidente che ad essere in gioco ed in pericolo sono direttamente tutti i principi sostanziali su cui si basa la nostra democrazia: l’uguaglianza, la dignità delle persone, il rifiuto delle discriminazioni razziste, la solidarietà, i diritti fondamentali di tutti, la civile e pacifica convivenza. La decisione della giunta regionale, di intraprendere una battaglia contro il provvedimento di questo Governo, promuovendo un’azione davanti alla Corte costituzionale eccependo e sollevando profili di contrasto con la Costituzione italiana che ne comportino la relativa illegittimità, è un atto ammirevole ed importante, che ha soprattutto lo scopo di tutelare i diritti fondamentali di tutti e di tutte, a prescindere dalla cittadinanza, che vengono garantiti soprattutto attraverso la legislazione regionale e che in tal modo sono compromessi o aggravati nel loro esercizio. Si tratta di una presa di posizione che, oggi più che mai – conclude Casciari – è necessaria per evitare l’indebolimento della nostra democrazia e per tentare di arrestare il processo di arretramento del livello di civiltà ed umanità del Paese, che questo Governo ha innescato e che sta accelerando a discapito della tutela non solo dei diritti degli stranieri, ma soprattutto dei nostri principi costituzionali».

Marco Squarta

Marco Squarta

«Mentre oltre il 12% delle famiglie umbre vivono sotto la soglia di povertà relativa e i dati dell’economia regionale permangono negativi, la giunta Marini ritiene prioritario contrastare un provvedimento del Governo che mira a combattere in maniera efficace l’immigrazione incontrollata, a gestire correttamente l’accoglienza, a rimpatriare chi delinque, a garantire la sicurezza urbana, ad introdurre il Daspo, a lottare contro mafia e terrorismo», il consigliere regionale Marco Squarta (FdI – Portavoce centrodestra), valuta «estemporanea e surreale» l’iniziativa legislativa annunciata dalla giunta di palazzo Donini. «Invece di preoccuparsi e di occuparsi delle difficoltà che gli umbri si trovano ad affrontare ogni giorno – aggiunge Squarta – la giunta Marini non trova di meglio che lavorare ad un disegno di legge ‘Salva-regolari’. Avremmo preferito che tutta questa solerzia e questa attenzione fossero state riservate alle questioni aperte della comunità regionale, agli interventi che i cittadini chiedono da anni, alle emergenze che i nostri territori vivono ogni giorno e che continuano a non trovare risposta».

La risposta ironica di Salvini

«Sono sconvolto dai ricorsi». Così ha risposto il ministro dell’Interno quando gli è stato chiesto un commento sulle novità delle ultime ore. E non solo: Salvini ha annunciato di aver richiesto i dati – cittadini di Piemonte, Toscana e Umbria – dei cittadini che attendono una casa popolare: «Mi fa specie che i governatori di queste Regioni si occupino – ha chiuso il discorso – di una legge approvata dal Parlamento e promulgata dal presidente della Repubblica».

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