Conte parla ad Assisi: silenzio sul terremoto

Il premier nel tradizionale discorso alla nazione nel giorno del patrono d’Italia ‘dimentica’ riferimenti al sisma del 2016 e alla ricostruzione. E Sorrentino parla napoletano

Condividi questo articolo su

Ci sono migliaia di pellegrini in queste ore per le strade di Assisi: almeno 10 mila solo dalla Campania, regione che quest’anno ha offerto l’olio per la lampada di San Francesco. Il più atteso è il premier Giuseppe Conte che, come da tradizione, dopo l’accensione della lampada votiva, parlerà dalla loggia del Sacro Convento.

LE IMMAGINI DELLA FESTA

Il premier Conte parla alla piazza

Con il custode del Sacro Convento

«San Francesco – le parole del presidente del Consiglio – ha vissuto tutta la sua vita conservando un genuino stupore verso la bellezza del creato. Noi omaggiamo la sua testimonianza adoperandoci per realizzare un sistema fondato sull’economia circolare, che sviluppi processi di innovazione tecnologica che ci restituiranno un ambiente più pulito, che promuova una cultura d’impresa fondata sulla responsabilità sociale». Passaggio sul reddito di cittadinanza: «Contribuirà a sollevare dalla soglia della povertà oltre cinque milioni di persone. Abbiamo pensato ai bisogni delle persone elevando le pensioni minime, riparando alle ingiustizie prodotte dalla legge Fornero. Offriamo anche un ristoro a coloro che avevano messo da parte dei risparmi e poi hanno perso tutto in seguito ai gravi fallimenti bancari. Noi non possediamo il nostro Paese. Lo custodiamo. Lo custodiamo per consegnarlo migliore ai nostri figli, perché anche le future generazioni possano godere di questa straordinaria, inestimabile bellezza». Diversi commentatori hanno fatto notare come non ci sia stato alcun riferimento al terremoto e alla ricostruzione.

Il cantiere dell’utopia

Coinvolti centinaia di comuni

«Per l’Italia intera, in ogni ambito di vita, chiediamo l’apertura di nuovi cantieri dell’utopia e che San Francesco interceda per il nostro popolo»: questo il messaggio che il custode del Sacro Convento di Assisi durante il saluto che ha aperto la celebrazione eucaristica in occasione della festa per San Francesco Patrono d’Italia. «Vent’anni fa con i pellegrini campani – ha ricordato padre Mauro Gambetti – questa Messa solenne fu celebrata qui fuori, sulla piazza antistante alla chiesa, inagibile per le conseguenze del devastante terremoto dell’anno precedente. All’interno c’era invece il ‘cantiere dell’utopia’ e l’anno dopo, grazie al lavoro di tante persone che con paziente speranza fecero il miracolo, la Basilica fu riaperta e restituita ai fedeli e ai visitatori di tutto il mondo».

Il Vescovo Sorrentino parla in napoletano agli ospiti Campani

«Felice di essere vescovo della città di San Francesco, fiero di tutti voi, venuti ad onorare con questa straordinaria partecipazione la nostra bella tradizione di fede – ha detto Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, ai tanti pellegrini campani – spero torniate a casa con una marcia in più, e se accanto allo stupendo paesaggio della nostra regione ritroverete, inevitabilmente, tanti problemi, vi auguro di affrontarli con una speranza nuova. Coraggio, Campania! Abbiate pace nel cuore e portate pace a chiunque incontrerete. San Francesco vi benedica e a Maronna v’accumpagne». Il riferimento è al tradizionale saluto napoletano (‘La Madonna ti accompagni’). Ricordiamo che era la Campania quest’anno ad offrire l’olio santo (il prossimo anno sarà la Toscana). «Vogliamo attingere all’italianità più pura e genuina del nostro Paese, rappresentata dal santo di Assisi che testimonia il tratto indelebile dell’anima spirituale e laboriosa, inclusiva e amabile del nostro popolo»: queste le parole del coordinatore dei sindaci campani, Luigi Mansi, sindaco di Scala.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli