Terni, assistenza domiciliare ai minori: nuovo affidamento diretto per l’Actl

Via libera per garantire la continuità del servizio, vale un impegno da 147 mila euro. Si torna all’approccio originario

Condividi questo articolo su

di S.F.

La necessità e l’urgenza di garantire la continuità del servizio. C’è questa motivazione dietro ad un altro affidamento diretto del Comune di Terni a favore della cooperativa sociale Actl: vale 147 mila euro di importo massimo e riguarda l’assistenza domiciliare ai minori. Con nuovo cambio di approccio.

Il vicesindaco Corridore con il presidente Actl Corsi

Il percorso

La legge che norma il tutto è la 328/2000 e la procedura negoziata originaria risale al settembre 2022, quando ci fu un indagine di mercato per aggiudicare il servizio. Il primo affidamento è stato valido per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, dopodiché è stata esercitata l’opzione di rinnovo per ulteriori sei mesi con modalità operativa di tipo duale (rapporto domiciliare tra minore ed educatore). Infine il nuovo affidamento da 54 mila euro firmato il 20 dicembre scorso e attivo fino al 30 aprile 2024. «La scelta – viene specificato nel documento istruttorio della dirigente al welfare Donatella Accardo – ricadeva sulla medesima società poiché nel prosieguo dell’attuazione dell’intervento veniva individuato un approccio innovativo e sperimentale attraverso la realizzazione di attività di gruppo e laboratori, finalizzato all’educazione della relazione e all’emancipazione del minore, in sostituzione del rapporto di tipo duale». Un nuovo sistema che tuttavia non ha funzionato granché: l’Actl – 30 gennaio 2024 – ha comunicato all’amministrazione «forti criticità riscontrate dalle assistenti sociali nell’attuare la modalità di piccolo gruppo; la maggior parte dei minori in carico al servizio in oggetto, presenta, a tutt’oggi, un provvedimento dell’autorità giudiziaria con precise prescrizioni che permettono esclusivamente l’approccio duale». La responsabile del procedimento è la funzionaria con elevata qualificazione della direzione welfare Erminia Bonini.

Foto Actl

Il ritorno al passato

Dunque si torna alla modalità originaria con un costo maggiore e, in questo modo, differenziare i progetti personalizzati nel rispetto dell’autonomia personale dei minorenni (servizio rivolto a bimbi e ragazzi dai 6 al compimento dei 18 anni): «Dal mese di marzo 2024 le risorse risultano insufficienti per soddisfare integralmente le esigenze dei minori». Il Comune ha assegnato ulteriori risorse per mantenere il servizio e dunque c’è un impegno di spesa da 147 mila euro (il 5% è per l’Iva) in deroga al principio di rotazione previsto dall’articolo 49 del nuovo codice degli appalti: «La società summenzionata – la spiegazione tecnica – sta svolgendo in modo accurato nelle qualità e quantità richieste, nonché in conformità alla documentazione di gara; può comunque garantire la continuità degli interventi già attivi a tutela del minore; gli educatori della cooperativa attraverso la conoscenza continuativa del minore, cercano di istaurare con lo stesso, un rapporto di fiducia e di comunicazione, tale da poter creare un progetto personalizzato, ad hoc, che possa permettere al minore di superare le proprie difficoltà». In più si evita che «vengano meno i progressi emotivi e relazionali dei minori coinvolti raggiunti grazie ad un percorso strutturato».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli