Ast, la Uilm: «Si torni al Mise»

Ad un mese dall’ultimo incontro nessuna nuova convocazione del tavolo, le rsu attaccano. «Inaccettabile che non ci sia ancora un piano industriale»

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È trascorso un mese esatto dall’ultimo incontro al ministero dello sviluppo economico relativo alla situazione dell’Ast di Terni, ma della nuova convocazione del tavolo che era stata annunciata – stando alle dichirazioni del vice capo di gabinetto, Giorgio Soriel – entro la metà di marzo, non c’è l’ombra. Una circostanza, questa, in merito alla quale prendono posizione le rsu della Uilm.

Attese e proclami

In una nota i delegati, oltre a sottolineare il fatto che l’annuncio «è stato disatteso» ricordano a tutti, che «nel tavolo di confronto che dovrà essere svolto, l’azienda si è impegnata a fornire un piano in modo formale, che rappresenti le strategie e le volontà della multinazionale tedesca per i 2 anni che vanno dal dicembre 2018 al dicembre 2020». «Devono ancora essere definite le disponibilità economiche che è doveroso ridistribuire fra tutte le maestranze con la piattaforma di 2° livello» rimarcano ancora le rsu, secondo le quali è «altrettanto doveroso farlo a fronte dei buoni risultati di bilancio che le stesse con impegno e sacrifici hanno contribuito in modo costante e determinante a far conseguire».

Occhio all’ambiente

Da parte dei delegati della Uilm viene anche considerato «inaccettabile che in questo Paese, si possa consentire ed una azienda delle dimensioni e dell’importanza strategica di Acciai Speciali Terni, di operare in assenza di un piano industriale chiaro e condiviso, che garantisca volumi e mix produttivi, investimenti sull’impiantistica e sulla parte ambientale, livelli occupazionali adeguati e prospettive di consolidamento e sviluppo complessivo per l’intero asset». Ma l’attenzione del sindacato è puntata anche sull’ambiente, tema in merito al quale le stesse rsu riaffermano «la volontà di rivendicare uno specifico patto, che sia sottoscritto tra tutti i soggetti che hanno ruoli di responsabilità e la multinazionale e che traguardi il fine di permettere una conciliante convivenza tra l’azienda e l’intera cittadinanza». Per questo, a detta delle rsu Uilm è «imprescindibile promuovere tutto quanto necessario ad ottenere il prima possibile l’incontro al ministero».

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