Ast, sindacati divisi. Uilm: «Noi isolati»

Terni, la frattura tra le organizzazioni è ormai ufficiale: «Pronti ad iniziative condivise, ma anche ad andare avanti da soli, se necessario»

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Se ce ne fosse stato bisogno, ma per la verità non c’era, la conferma che sulla ThyssenKrupp Ast di Terni e sulla gestione della ‘fase 2’ – cioè di quello che viene unanimente riconosciuto come il periodo post crisi – si sia consumata una frattura grave tra i sindacati, viene dalla Uilm Uil. Che lo certifica ufficialmente.

Pace finita «L’unità sindacale è un valore – spiega il segretario della Uilm di Terni, Nicola Pasini – solo se porta dei risultati importanti per i lavoratori, ma se invece diventa lo strumento per fare solo mediazioni al ribasso, la Uilm non ci sta più. E da oggi noi ci sentiamo liberi di dire e rivendicare tutto quello che riterremo giusto nell’intresse dei lavoratori che; lo ricordo a me stesso, ma anche ad altri, sono i nostri veri interlocutori, molto prima che le aziende o i politici».

PARLA NICOLA PASINI – IL VIDEO

La ‘cassa’ Tutto nasce da quanto accaduto la settimana scorsa, con la Uilm che ha sollevato un problema relativo alla mancata chiarezza di ThyssenKrupp Ast sui volumi di produzione previsti nel trimestre e con gli altri sindacati – Fiom, Fim, Ugl e Fismic – che hanno duramente replicato, «quasi sostituendosi all’azienda – dice Fabrizio Blasi, Rsu ThyssenKrupp Ast – a dimostrazione che forse lì dentro (in Ast; ndr) c’è quanto meno un po’ di confusione di ruoli».

I problemi Tanto che, insiste il segretario Pasini, «stiamo ancora aspettando che gli altri sindacati ci dicano come hanno intenzione di comportarsi rispetto al possibile accordo con l’azienda, dopo che da parte di Ast è arrivata una proposta per chiudere il contenzioso (aperto ormai da quasi un anno; ndr) che abbiamo avviato davanti alla Direzione territoriale del lavoro e che noi saremmo pronti a concludere, ma che altri sembrano invece non voler accettare per motivazioni impossibili da conoscere. Solo che così si tiene bloccata tutta la contrattazione aziendale e troppi argomenti in discussione vengono lasciati in sospeso».

La sicurezza Primo tra tutti, dice Simone Lucchetti, anche lui della Rsu in ThyssenKrupp Ast, «quello della sicurezza, visto che non ci vengono forniti i dati relativi agli incidenti che si verificano e non ci si dice nemmeno nulla sui mancati incidenti, che sono la cartina di tornasole reale attraverso la quale verificare queli sono le vere condizioni di laboro nei vari reparti. Problema, questo, che è collegato strettamente con la necessità del reintregro di un gran numero di professionalistà che si sono perse in seguito al maxi esodo che è stato una delle conseuguenze di un accordo (quello del 3 dicembre 2014 e che sarà oggetto del vertice organizzato al Mise per il prossimo 22 marzo; ndr) che l’azienda ha applicato senza condivisione reale».

Gambardella e Pasini

Gambardella e Pasini

Gambardella E che la faccenda sia seria lo dimostra il fatto che, a certificare lo stato di tensione, al fianco dei sindacalisti locali ci sia Guglielmo Gambardella, della segretetaria nazionale del sindacato: «Noi – dice Gambardella – abbiamo sempre seguito con attenzione l’evolvere della situazione ternana e riteniamo che dalla riunione del 22 debbano emergere elementi di novità e di discontinuità importanti, perché nella gestione dell’accordo sono stati commessi degli errori che vanno corretti e poi non ripetuti».

I risultati Quello «della ‘donna sola al comando’, per esempio – specifica Gambardella – è un concetto che non ci affascina, perché se i risultati, nell’applicazione dell’accordo del 2014, sono stati positivi, non è certo solo merito di Lucia Morselli, ma crediamo che siano stati frutto anche e soprattutto dei sacrifici dei lavoratori, che adesso, visto che la ristrutturazione è terminata, devono racogliere anche loro dei frutti».

«Avanti anche da soli» E insomma, alla fine la posizione della Uilm apare chiara: «Noi – ribadisce Nicola Pasini – siamo sempre pronti a prendere iniziative condivise con le altre organizzazioni sindacali, a partecipare a tutti i tavoli di incontro (il 10, per esempio, le segreterie sono state invitate a discutere sulla proposta di accordo con la Direzione territoriale del lavoro; ndr), ma deve essere chiaro che la composizione della delegazione della Uilm la decidiamo sempre noi e non se la possono scegliere gli altri. Come deve essere chiaro che ci riteniamo liberi di intraprendere tutte le iniziative che considereremo utili per i lavoratori. Che siano o no condivise dagli altri».

 

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