Ast va avanti con le stabilizzazioni, ma fa i conti con la concorrenza asiatica

Terni – I sindacati dopo l’incontro con i vertici aziendali: «Ancora nessun accordo di programma, siamo preoccupati. Troppi ritardi e rinvii»

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Alla vigilia della visita del ministro delle imprese Adolfo Urso, che venerdì sarà in azienda per incontrare il cavalier Giovanni Arvedi, i vertici di Ast hanno convocato giovedì i segretari provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl per fare un punto su andamenti produttivi, commerciali, occupazionali e prospettive industriali del gruppo. Un incontro, questo, richiesto in realtà dagli stessi sindacati, a cui hanno preso parte l’amministratore delegato, Dimitri Menecali, e il direttore del personale Giovanni Scordo.

Il quadro della situazione

Rispetto agli andamenti produttivi e commerciali – riferiscono le cinque sigle in una nota – l’azienda ha dichiarato «di essere in linea con l’attuale contingenza economica e di mercato, sottolineando l’alta penetrazione di acciaio da parte delle produzioni asiatiche non sempre bloccate dai dazi europei». Procedono come da accordi le stabilizzazioni dei contratti in somministrazione, «che in prospettiva dovranno prevedere la trasformazione di chi oggi ha un contratto internale». Rispetto alle prospettive future del gruppo, I’azienda ha sottolineato «il valore delle attività svolte finora, che dovranno essere integrate in termini di investimenti e legati prima di tutto alla sottoscrizione dell’accordo di programma». Su questo tema l’azienda ha confermato che la sottoscrizione dello stesso accordo, ad oggi, non è avvenuta come invece prospettato nell’incontro in Regione del 23 febbraio scorso.

I timori

«Come organizzazioni sindacali – commentano Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – riteniamo importante e fondamentale quanto più volte ribadito, ovvero, la sottoscrizione dell’accordo di programma che consentirebbe l’avvio della discussione sul piano industriale per realizzare gli investimenti annunciati il 1° aprile 2022 nelle linee guida illustrate alle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali. Ribadiamo che gli investimenti e i progetti sono strategici per poter ridare al sito ternano quegli spazi persi in passato con il contestuale rilancio delle produzioni di laminati inox, fucinati e tubi che possano rendere sempre più competitivi gli asset. Come organizzazioni sindacali esprimiamo forti preoccupazioni rispetto a tali rinvii e ritardi perché il tempo che passa toglie opportunità al sito ternano e a tutto il territorio».

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