Badante violentata: condannato l’aguzzino

Terni: quattro anni e due mesi di reclusione per il 30enne albanese Amarildo Gjeka. Vittima una 50enne di origini moldave

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Il gesto di cortesia – quello di ospitare in casa un giovane su richiesta di un amico comune – le aveva spalancato le porte dell’inferno: quello che una badante 50enne originaria della Moldavia è stata costretta a vivere per due lunghi mesi – era l’inizio del 2013 – fra furti, umiliazioni e anche un tentativo di violenza sessuale. Per questi fatti il giovane ‘ospite’ – il 30enne di nazionalità albanese Amarildo Gjeka – è stato condannato a quattro anni e due mesi di carcere dal tribunale di Terni in composizione collegiale.

Gli aguzzini L’uomo – difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli – era accusato di furto, estorsione e tentata violenza sessuale. Una volta giunto in casa, il 30enne ci aveva messo poco per mostrare il suo lato peggiore, introducendo nell’abitazione – che si trova nel quartiere di Sant’Agnese – anche la fidanzata e un altro amico, nonostante le resistenze della donna. Da subito aveva approfittato della situazione per sottrarle soldi, mangiare e bere a sbafo. Il tutto attraverso minacce esplicite, percosse e comportamenti violenti. Come quando l’avevano legata, mani e gambe, infilandole in bocca un giornale per farle capire che della cosa non avrebbe dovuto parlarne con nessuno.

Denudata Col tempo il gruppetto di ‘ospiti’ si era preso libertà sempre maggiori, fino a trasformare la casa in una sorta di bordello, con rapporti sessuali di gruppo consumati in una stanza. La badante aveva cercato sempre di rimanere fuori da quei ‘giri’, fino a quando una notte il ragazzo l’aveva condotta con la forza nella sua camera. Lì era stata costretta a subire le attenzioni morbose del gruppetto: una ragazza l’aveva spogliata completamente mentre gli altri riprendevano tutto con i cellulari. Poi avevano anche minacciato di violentarla con un cetriolo, ma la donna era riuscita a fuggire in lacrime, fra le risate degli aguzzini. Due di loro, lo scorso 28 gennaio sono stato rinviati a giudizio dal gip del tribunale di Terni.

Non si trova Amarildo Gjeka è stato anche condannato a versare un risarcimento provvisionale di 5 mila euro alla badante 50enne, quest’ultima costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Mirko Minuti. Unico problema: l’imputato è irreperibile da tempo. L’ipotesi è che sia rientrato in Albania per evitare il carcere. In ogni caso l’avvocato Mattiangeli, difensore di Amarildo Gjeka, preannuncia appello sulla base di una sentenza ritenuta «eccessiva rispetto al reale sviluppo dei fatti».

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