Bastia, tre denunce: truffa dello specchio

La polizia ha allontanato una comitiva di cittadini sinti che ne era responsabile

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Da giorni la squadra volante del commissariato di Assisi, diretto dal commissario capo Francesca D. Di Luca, monitorava un insediamento di cittadini sinti, provenienti dalla Sicilia, che da settimane stazionava nel parcheggio pubblico della zona industriale di Bastia Umbra.

Lo ‘specchietto’ La decisione presa era stata quella di controllare i tre nuclei familiari presenti, composti complessivamente da 11 persone di cui 6 adulti e 5 minori. La scoperta fatta dagli agenti del commissariato è stata interessante: i capi famiglia avevano numerosi precedenti di polizia alle spalle e fogli di via da parecchi Comuni del territorio nazionale perché dediti abitualmente a commettere reati. Di recente erano stati allontanati da Verona e da Fermo per la così detta ‘Truffa dello specchietto’, attuata per spillare euro agli automobilisti, inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura delle specchietto non è mai avvenuta.

La perquisizione Sulla base di quanto emerso, gli agenti decidevano di passare al setaccio tutte le 3 autovetture, i 2 camper e una roulotte in uso ai sinti. All’interno del camper veniva rinvenuto nell’abitacolo, all’interno del vano portaoggetti, un coltello a serramanico lungo circa 20 centimetri e all’interno dell’armadio un tubo in pvc, con anima rigida, della lunghezza di 65 centimetri del tutto simile a quelli solitamente utilizzati nella truffa dello specchietto. Per il coltello e il tubo, sequestrati, il proprietario del camper è stato denunciato per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere .

I soldi Ben nascosto all’interno di una calza, poi, è stato trovato un rotolo di banconote da 50 e 100 euro, del valore complessivo di circa 5.000 euro, nonché ricevute di cospicui versamenti su libretti postali. I possessori dei quali, senza fissa dimora e nullafacenti, si giustificavano spiegando che il danaro contante serviva per provvedere alle necessità quotidiane e che i risparmi erano frutto di elemosine e di attività di arrotino e introito di regali di parenti e vendite di non precisate proprietà di famiglia.

Fogli di via Alla fine i tre capo-famiglia sono stati denunciati per il reato di invasione arbitraria di terreno pubblico al fine di occuparlo aggravato dal fatto di essere stato commesso da più di 10 persone. Sono stati considerati, poi, indagati per le truffe commesse fuori provincia ed è stato disposto il Foglio di via obbligatorio. Nella serata di domenica il gruppo ha lasciato la città.

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