Beaulieu e Novamont, Terni torna a sperare

I due giganti della chimica sembrano intenzionati a dare seguito ai progetti annunciati: il ‘polo’ ternano tornerebbe ad avere prospettive

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Un accenno, di passaggio, lo ha fatto anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, intervenendo mercoledì alla seduta del consiglio comunale di Terni: il cielo, sopra il polo chimico ternano, sembra destinato a schiarirsi.

Il polo chimico ternano

Il polo chimico ternano

I colossi Beaulieu e Novamont, i due giganti che attualmente sono presenti in quella che è l’area ex Basell – e proprio sulla base di accordi con quest’ultima – stanno mettendo a punto progetti che vengono definiti molto interessanti sotto il profilo produttivo ed occupazionale.

Basell L’area, circa 40 ettari, che ospitava gli impianti della multinazionale americana nata dalla fusione tra Basell e Lyondell Chemical Company, era stata oggetto di grandi trattative e proclami: c’era stata l’ipotesi di un ‘consorzio’ – formato da TerniResearch, Novamont e Cosp Tecno Service – poi finita dentro un casetto quando TerniResearch aveva annunciato il proprio disimpegno dall’iniziativa e Novamont si era chiusa nel silenzio

Spacchettamenti Beaulieu, intanto, ha assorbito la Meraklon – la parte che produceva e produca il ‘fiocco’ di polipropilene – mentre il ‘filo’ è passato alla Neofil, sempre alle prese con problemi che sembrano non riuscire a trovare una soluzione definitiva.

L'ingresso del polo chimico ternano

L’ingresso del polo chimico ternano

Beaulieu E proprio Beaulieu – forte della compresenza nel sito di un interlocutore come Novamont – potrebbe aver trovato la chiave per mettere in moto il meccanismo in grado di convincere Basell a ‘mollare’ quelle aree e dare seguito al progetto che dovrebbe portare alla realizzazione di un nuovo impianto in grado di incrementare notevolmente la propria capacità produttiva – quantificabile in circa 400 tonnellate all’anno – portandola quasi al raddoppio.

L’immobiliare Ma quella di Beaulieu sarebbe un’operazione che coinvolgerebbe anche il ‘ramo’ immobiliare della multinazionale e nel quale confluiscono, appunto, anche le attività legate al business dedicato: tanto che ad affiancare il colosso potrebbero essere anche altre aziende, interessate comunque ad utilizzare gli spazi che verrebbero ad essere coinvolti nell’operazione.

novamont terni1Novamont Quella di Novamont, invece, sarebbe un’operazione – forte di un investimento multimilionario – destinata ad incrementare la produzione di ‘mater bi’ – le bioplastiche biodegradabili e compostabili frutto della ricerca aziendale – facendo di Terni il vero punto di riferimento del settore.

La visita Tanto che nei giorni scorsi lo stabilimento ternano ha aperto le porte a 165 studenti provenienti dal Liceo Scientifico G. Marconi di Foligno (PG), dall’IIS Giordano Bruno di Perugia, dall’ITT Allievi-Sangallo di Terni e dall’IIS Cassata Gattapone di Gubbio (PG): «Le nostre radici rimangono nel territorio – spiega Federico Cioci, direttore dello stabilimento – ed è stato un onore poter raccontare agli studenti umbri il nostro modo di fare impresa»

 

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