Bimba nata morta: medico dovrà pagare 135 mila euro alla Usl2

Sentenza della Corte dei Conti dell’Umbria per una vicenda avvenuta nel 2011 all’ospedale di Narni

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135 mila euro: questa la cifra che un ex primario dell’ospedale di Narni dovrà versare all’azienda sanitaria Usl Umbria 2 a titolo di risarcimento per danno erariale. Lo ha deciso la Corte dei Conti dell’Umbria con la sentenza emessa dal collegio giudicante presieduto da Pierlo Carlo Floreani e composto da Acheropita Mondera e Rosalba Di Giulio. La decisione trae origine da una vicenda drammatica, ovvero il decesso intrauterino di una bimba avvenuto nel settembre del 2011. La madre della piccola, affetta da forti dolori pelvici, era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale di Narni, e quindi trasferita in quello di Terni, dopo gli accertamenti svolti al pronto soccorso narnese. Nel giro di poche ore era emersa la tragedia che, secondo il medico legale incaricato dall’autorità giudiziaria – il dottor Sergio Scalise Pantuso – era stata causata dal precoce invecchiamento della placenta materna, non riscontrato dal primario durante la visita eseguita in regime di intramoenia, e che forse si sarebbe potuta scongiurare con un parto prematuro. Secondo il perito «i segni della sofferenza fetale erano rilevabili già nelle ecografie del 29 luglio e del 23 agosto 2011, quando ancora ci sarebbe stato tempo per intervenire ed evitare il sinistro». Ma il medico, «nonostante avesse diagnosticato, a seguito degli esami ecografici, una crescita patologica della nascitura, non aveva provveduto a disporre il ricovero della gestante presso una struttura idonea per approfondire la diagnosi, determinando, con tale condotta professionale gravemente omissiva, il decesso intrauterino della bambina». La somma contestata al professionista è quella corrisposta dall’assicurazione della Usl2 ai familiari della piccola nata morta, poi rimborsata dalla stessa azienda sanitaria e quindi finita sotto la lente della magistratura contabile. Ora per l’ex primario, per vedersi riconosciute le ragioni sostenute nel procedimento, la prospettiva è quella dell’appello di fronte ad una delle sezioni centrali della Corte dei Conti.

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