Carabiniere a giudizio: scatta la prescrizione

Terni: di tre imputati, due sono usciti di scena. Ora il militare – in servizio presso la Dtl – deve difendersi dall’accusa di concussione

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Il procedimento, fra prescrizione e assoluzioni, si era in parte ‘sgonfiato’ già davanti al gup. Ora, di tre imputati – rispetto agli otto inizialmente indagati – ne è rimasto solo uno: si tratta di un appuntato dei carabinieri 46enne di origini pugliesi, in passato operante presso l’ispettorato del lavoro e, ora, accusato ‘solo’ di concussione.

Prescrizione Martedì il collegio giudicante del tribunale di Terni ha accolto le eccezioni presentate dai legali difensori dei tre imputati – il militare e due imprenditori – rilevando la prescrizione dei capi di imputazione riferiti alla presunta corruzione. Un fatto che ha sancito l’uscita definitiva dal processo dei due professionisti, assistiti dagli avvocati Francesco Mattiangeli e Giuseppe Sforza, e il ridimensionamento ulteriore delle accuse a carico del carabiniere 46enne, difeso dai legali Roberto Spoldi e Francesco Maria Falcinelli.

Cosa resta La vicenda giudiziaria era inizialmente legata ad oltre dieci episodi, quasi tutti riferiti ad un periodo di tempo ampio che va dal 2001 al 2007. Uno dei tre capi di imputazione ancora attivi sarebbe legato a presunte pressioni che l’appuntato, facendo leva sul proprio ruolo all’interno dell’ispettorato del lavoro, avrebbe esercitato su un imprenditore per convincerlo a sostituire il coordinatore della sicurezza e a rivolgersi ad un’impresa amica, diversa da quella utilizzata fino a quel momento, per redigere il piano operativo di sicurezza. Sotto la lente degli inquirenti c’erano finiti presunti scambi di favori, pressioni, ispezioni ‘pilotate’ e regalie più o meno significative. Un sistema che, per la procura, era incentrato sul militare e un ispettore dell’ufficio del lavoro.

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