Cascata, c’è un’offerta e non è Marmore Falls

Terni, chiuso il termine del bando per i servizi turistici. Apertura delle buste il 9 gennaio. Lavoratori Actl/Alis in subbuglio: «Alle 16 in Comune»

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Gara telematica (Mepa) con un’offerta – non è della ‘sospettata’ CoopCulture che contattata da umbriaOn ha smentito la propria partecipazione – ma senza quella, ed è una sorpresa, dell’associazione temporanea di imprese (Ati) ‘165m Marmore Falls’ composta dalle coop ternane Actl, Alis e Sistema Museo che aveva gestito negli ultimi anni i servizi turistici della Cascata delle Marmore. Venerdì pomeriggio, in una conferenza stampa, le coop interessate hanno spiegato le ragioni della decisione di non partecipare alla gara

 

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La gestione ‘in house’

Nell’attesa dell’affidamento definitivo – nell’ambito del bando licenziato non senza fatica da palazzo Spada -, il Comune di Terni ha deciso di gestire ‘in house’, con tanto di accordo sindacale sottoscritto nella giornata di giovedì, i servizi fino alla scelta del miglior offerente.

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Parla l’amministrazione

«Si è chiusa stamattina – spiega il Comune di Terni in una nota – la gara su Mepa per l’aggiudicazione di servizi temporanei di sei mesi per la gestione dell’area della Cascata delle Marmore. Questa procedura si è resa necessaria per garantire lo svolgimento della gara europea che sarà pubblicata a breve per una gestione di altri sei mesi con opzione per ulteriori sei. Alla chiusura risulta aver partecipato un solo soggetto la cui offerta sarà esaminata il prossimo 9 gennaio, all’apertura della busta, e successivamente valutata da una commissione appositamente costituita».

Il percorso seguito

«La fase di transizione attuale con le sue inevitabili incertezze – specifica palazzo Spada, con il sindaco Latini e l’assessore Giuli che venerdì mattina hanno incontrato i lavoratori della ‘Marmore Falls’ – è conseguenza diretta della necessità di gestire una procedura di gara complessa in tempi strettissimi. La giunta ha comunque sempre fornito indicazioni politiche chiare alla struttura comunale di riferimento. Per una serie di questioni tecnico-procedurali ed avendo avuto indicazione da parte dei dirigenti e dei tecnici dell’impossibilità di una proroga del servizio, si è passati nel più breve tempo possibile all’indizione di una gara su Mepa per l’affidamento per sei mesi; si è quindi affrontata la fase di transizione con una necessitata gestione ‘in house’ limitata esclusivamente a far sì che la Cascata resti comunque fruibile nelle domeniche di gennaio. L’alternativa sarebbe stata la chiusura del sito sino alla definitiva aggiudicazione».

«Polemiche sterili e gravi»

«Riteniamo che la nostra condotta sia stata improntata politicamente alla massima trasparenza – prosegue l’amministrazione comunale nella nota – con un unico obiettivo: quello di continuare a sviluppare il sito turistico più importante del ternano e uno dei più importanti in Italia nell’interesse del Comune di Terni, nel pieno rispetto di procedure e normative e tutelando il più possibile i suoi lavoratori. Anche per questo abbiamo preferito non rispondere a polemiche politiche sterili e strumentali sollevate a gara aperta e che riteniamo particolarmente gravi perché, oltre ad essere del tutto infondate, hanno rischiato di creare confusione e scoraggiare possibili competitori, con ulteriore rischio di alterazione degli esiti della gara stessa». Sempre nella mattinata di venerdì le informazioni utili sulle aperture della Cascata delle Marmore nel mese di gennaio – dopo l’oscuramento del sito www.marmorefalls.it – sono state pubblicate nel sito web del turismo del Comune di Terni.

Gli ‘avvertimenti’ del Pd

Su quest’ultimo punto il gruppo consiliare del Pd, che ha già espresso critiche verso l’operato dell’amministrazione, segnala all’ente «solo per mero spirito collaborativo e nell’interesse dell’amministrazione comunale, che l’utilizzo del personale dipendente del Comune per le mansioni specifiche, incontra limiti derivanti dalle qualifiche di pertinenza degli interessati e di tutti i profili assicurativi e di responsabilità del datore di lavoro. Per quanto concerne eventuali emolumenti da erogarsi a titolo di lavoro straordinario – aggiungono i consiglieri Francesco Filipponi (capogruppo), Valdimiro Orsini e Tiziana De Angelis -,  si rammentano i limiti derivanti dall’attuale regime che interessa il Comune di Terni, imposto dal dissesto finanziario dell’ente per quanto riguarda la collocazione delle risorse negli specifici fondi, nonché gli ulteriori impedimenti che interessano la disciplina del personale».

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