Caso Sviluppumbria: «Sindacati sbagliano»

L’Agenzia regionale replica agli attacchi: «Stupisce la totale assenza di consapevolezza di quanto previsto dal decreto Madia»

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Nella giornata di domenica le segreterie dei sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Ilca Uil avevano denunciato «lo stato delle relazioni industriali in Sviluppumbria presenta, allo stato attuale, evidenti elementi di criticità. Tali elementi fanno riferimento, non soltanto ad uno stile manageriale che tende a disdegnare il confronto con le organizzazioni sindacali, non soltanto a specifiche questioni aperte da anni che non si riescono a definire (contratto integrativo), ma ad un più generale ‘clima aziendale’ che rende particolarmente ostile l’ambiente di lavoro. Ora Sviluppumbria replica

Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria

di Sviluppumbria 

Stupisce nel comunicato sindacale la totale assenza di consapevolezza di quanto previsto dal decreto Madia in materia di razionalizzazione e riorganizzazione delle società pubbliche. E’ proprio grazie all’opera condotta in questi anni di taglio dei costi e di incremento delle attività se oggi Sviluppumbria può affrontare con serenità il proprio futuro senza ricorrere alla dichiarazione di esuberi prevista dal decreto Madia.

Ci si augura che anche l’azione delle organizzazioni sindacali sia improntata al perseguimento di questo obiettivo.

Ben altri sarebbero stati gli scenari che in queste settimane si sarebbero dovuti affrontare se non si fosse messa in atto la svolta profonda nella conduzione dell’Agenzia regionale.

Spiace anche dover constatare come il riconoscimento del ruolo di Sviluppumbia quale holding regionale, cardine del processo di razionalizzazione delle partecipate pubbliche previsto dal Madia e dagli indirizzi della Regione dell’Umbria, venga anche questo totalmente ignorato dalla rappresentanza sindacale aziendale.

Sorge legittima la domanda se l’azione sindacale sia ispirata al perseguimento dell’interesse generale di Sviluppumbria o non piuttosto strumentali e personalistiche aspettative di qualche suo nostalgico rappresentante.

Ben altro è il clima che regna all’interno dell’Agenzia regionale che a seguito di una profonda azione di risanamento e rinnovamento ha raggiunto risultati importantissimi sia in termini economici (risultati di esercizio) sia in termini di volumi di attività, come verrà dimostrato mercoledì prossimo con numeri e cifre incontrovertibili.

Tali risultati sono il frutto della professionalità e dello spirito di dedizione della stragrande maggioranza dei dipendenti di Sviluppumbria che si sono rimboccati le maniche e hanno affrontato un non semplice percorso di totale rifondazione del ruolo e dell’organizzazione dell’Agenzia.

La presunta linea alternativa di gestione dell’Agenzia ventilata nel comunicato sindacale è ben nota dentro e fuori Sviluppumbria: è quella della precedente direzione che aveva portato Sviluppumbria nel 2013 ad essere considerata organismo ormai da superare.

E’ giunto il momento che anche le OO.SS., più volte sollecitate al confronto per l’integrativo aziendale, innovino la loro cultura e i loro strumenti e canali di rappresentanza se non vogliono rassegnarsi al ruolo di nostalgici difensori di un passato – ne siano certi – che non tornerà.

Relegandosi altrimenti una condizione sempre più marginale in un clima aziendale in cui a prevalere larghissimamente è soltanto l’orgoglio. Orgoglio di quanto Sviluppumbria nel suo insieme ha fatto e sta facendo grazie a tutti coloro che in questi ultimi anni hanno dato il meglio di se stesse e di se stessi.

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