Caso ‘Terni in centro’, il tempo è scaduto

Sabato scadeva il termine per la presentazione della rendicontazione delle spese sostenute dai commercianti per la così detta ‘parte comune’. In settimana la sentenza definitiva

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Il tempo, almeno quello ‘regolamentare’ è scaduto sabato. Ma Francesco Shu, presidente del consorzio per il ‘Centro commerciale naturale’ di Terni è convinto che ci saranno i tempi supplementari: «Abbiamo inviato alla regione, via Pec, la richiesta per la proroga dei termini per la presentazione della rendicontazione. Aspettiamo risposta per la prossima settimana».

Francesco Shu (Foto A.Mirimao)

I tempi La tempistica era stata alla base dell’appello che lo stesso Shu aveva lanciato qualche giorno fa: «Bisogna far presto per i subentri, e gli investimenti dovranno essere rendicontati entro il 30 settembre». Gli investimenti di cui parlava Shu erano quelli relativi alla così detta ‘parte comune’, perché gli esercenti – oltre ad investire sul proprio locale, per metterlo nelle condizioni di ospitare le infrastrutture necessarie – dovrebbero tirar fuori altri quattrini, in misura inversamente proporzionale al numero di adesioni, per realizzare tutta la parte, appunto, di interesse comune. Per una somma stimata in circa 200 mila euro.

La proroga Solo che, anche se Shu garantisce che «il numero di commercianti necessario ad accedere ai contributi regionali è stato raggiunto, ma ci sono dei dettagli da mettere a punto e per questo abbiamo chiesto alla Regione di concederci una breve proroga, per poter perfezionare le procedure», qualche dubbio – da settimane – serpeggia per la città.

Progetto tribolato Del progetto si parla ormai da oltre due anni, e l’avvio formale era venuto a novembre del 2015 con il primo bando regionale; seguito poi, a maggio del 2016, dal secondo. Ma a settembre dello scorso anno era stato lo stesso Shu a lanciare l’allarme: «A seguito di ulteriori rinunce agli investimenti programmati da parte di alcuni consorziati – aveva annunciato – sono disponibili alcuni posti per subentrare nel Consorzio e nel progetto di investimento finanziato con contributi regionali a fondo perduto, riservati a commercianti e artigiani con sede dell’attività nel centro città di Terni».

La Regione Dagli uffici della Regione Umbria, sabato, non uscivano conferme o smentite: «Siamo tenuti alla riservatezza ed al rispetto degli obblighi derivanti dalle procedure che coinvolgono soggetti privati» è stata la cortese, ma ‘istituzionale’ risposta. Che però, invece, di fugarli ha solo fatto aumentare i dubbi.

 

 

 

 

 

 

 
 
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