Commercio a Terni: quante spine al Centro

Il presidente del consorzio per il ‘Centro commerciale naturale’, Francesco Shu, tranquillizza tutti. Ma tra chi ha già fatto investimenti serpeggiano i dubbi

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«Il Centro commerciale naturale di Terni va avanti ed è ancora possibile per le imprese partecipare, agganciando così il treno dei finanziamenti previsti dai bandi regionali». Francesco Shu, che del consorzio è presidente, si dice sicuro, dopo aver confermato «il raggiungimento del numero minimo di imprese (31; ndr) richiesto dal bando della Regione».

Francesco Shu (Foto A.Mirimao)

Campagna di adesione Shu, però, ricorda che «è ancora possibile per altre aziende subentrare nella compagine dei partecipanti. In ballo ci sono importanti finanziamenti a fondo perduto per rinnovare i singoli esercizi commerciali e artigianali e per dotarsi di servizi comuni per la promozione del centro. Inoltre la Regione ha aperto un secondo bando per analoghe linee di intervento e finanziamento, ma con procedure più snelle per l’accesso ai contributi».

I tempi Il presidente, poi, ricorda che «bisogna far presto: fino a venerdì 8 settembre c’è tempo per i subentri, e gli investimenti dovranno essere rendicontati entro il 30 settembre. Inoltre è ancora possibile ottenere finanziamenti a tassi convenienti dalle banche convenzionate».

Giuseppe Flamini

La Camera di commercio Giuseppe Flamini, presidente della Camera di commercio che ha ospitato l’ultima riunione operativa, spiega che «cogliere questa opportunità è una responsabilità dell’intero sistema città; è necessario che le imprese si dimostrino attive per raggiungere questo importante obiettivo».

Progetto tribolato Del progetto si parla ormai da oltre due anni, e l’avvio formale era venuto a novembre del 2015 con il primo bando regionale; seguito poi, a maggio del 2016, dal secondo. Ma a settembre dello scorso anno era stato lo stesso Shu a lanciare l’allarme: «A seguito di ulteriori rinunce agli investimenti programmati da parte di alcuni consorziati – aveva annunciato – sono disponibili alcuni posti per subentrare nel Consorzio e nel progetto di investimento finanziato con contributi regionali a fondo perduto, riservati a commercianti e artigiani con sede dell’attività nel centro città di Terni».

Terni

L’appello Già allora si era parlato di «tempi ormai molto ristretti» e si era paventato il rischio: «La città di Terni perderebbe investimenti per un totale di oltre 2.030.000 euro finanziati con un contributo a fondo perduto per oltre 990.000 euro, oltre la mancata realizzazione di un progetto di ammodernamento del commercio e dell’artigianato del centro città, con ampio utilizzo di tecnologie digitali, la cui validità è stata riconosciuta dalla Regione con l’attribuzione di un elevatissimo punteggio». Un po’ quello che si dice oggi.

«Situazione diversa» Ma il presidente Shu è categorico: «Oggi la situazione è completamente diversa, perché abbiamo già avviato le procedure per acquisire la dotazione tecnica necessaria per gli allestimenti da realizzare». Nel progetto originario, infatti, si parlava di una «predisposizione di punti di erogazione gratuita di servizi internet e riconoscimento anche tramite accesso ai dati Facebook del cliente. Una piattaforma internet che gestisce un Crm a favore delle azioni promozionali dei consorziati. Video professionali realizzati con droni, contenuti da fruire sui percorsi di valorizzazione del centro città tramite Qr code e l’app fidelity, quali i due progetti ‘Percorso ridolfiano’ e ‘Il centro si racconta’. Il portale sarà fruibile anche in inglese, francese e cinese. Piattaforma e-commerce a favore dei consorziati». Era prevista anche l’installazione di 16 totem «posizionati nei punti strategici anche ai fini della promozione per aree del centro città e di un maxi schermo», attraverso il quale «il consorzio gestirà un sistema di comunicazione visuale. Previsto anche un sistema di valorizzazione tramite segnaletica anche orizzontale di particolare pregio grafico, opere murarie artistiche e rievocative di personaggi e fatti cittadini. La segnaletica è anche relativa ai servizi di prossimità». La dotazione per ogni consorziato, poi, prevedeva una videocamera interna, una videocamera esterna, un pulsante allarme, sensori vetrina, il collegamento con la centrale operativa forze dell’ordine. Altre due videocamere installate in ogni postazione totem o maxischermo.

I costi Per gli aderenti al consorzio, tutto quello comporterebbe un ulteriore investimento – oltre a quelli necessari in forma singola nei rispettivi locali, per renderli compatibili con il progetto complessivo – quantificabile in circa 200 mila euro complessivi. Ovviamente da anticipare.

Il centro di Terni

Le perplessità Tra i commercianti che hanno già aderito e che hanno anche già fatto gli investimenti richiesti per preparare i propri locali, c’è però più di una perplessità: «Se è tutto pronto – dice Francesco Masserini – che senso ha questo appello per ulteriori adesioni? Se il numero necessario (ammesso che i subentri siano regolari, rispetto al bando originario) è stato raggiunto, perché mettere fretta? E poi, come farebbero a realizzare i lavori ed a rendicontare gli investimenti fatti entro il 30 settembre, se aderiranno l’8?». Ma non solo, perché fa notare che «alla Camera di commercio mi sarei aspettato di vedere tutti quelli che ci hanno detto che avrebbero già aderito, o che almeno ci dicessero i loro nomi. Invece nulla: solo l’assicurazione che ci sono».

Le attese Italo Federici, presidente di Confesercenti (che più di una perplessità – per usare un eufemismo – aveva sollevato sul consorzio per Centro commerciale naturale) oggi si dice fiducioso: «Da quello che sento, il presidente Shu ha garantito che tutto sta marciando verso la direzione giusta e non ho motivi per dubitarne. Al 30 settembre manca ormai poco e non ci resta che aspettare quel giorno per avere la risposta definitiva». Mentre Barbara Cecere, che sta nel consiglio di amministrazione dell’istituto ‘Leonino’ (interessato in via indiretta al progetto, visto che anche il restyling del cinema ‘Antoniano’ rientra al suo interno) e che fa professione di fiducia – «sono stata all’ultima riunione in veste di ‘uditrice’ e ho registrato le garanzie del presidente del Consorzio», dice – pur non nascondendo le perplessità: «Mi dia qualche giorno per capire meglio cosa sta succedendo – spiega – e poi potrò dare un giudizio più completo».

Le paure Ma c’è chi si spinge oltre: «Io il mio investimento l’ho già fatto e il mio locale è pronto – dice Angelo Paganelli – ma all’ultima riunione alla Camera di commercio non mi hanno nemmeno invitato e ho saputo tutto a cose fatte da un post su Facebook. Così non va bene e, anzi, temo che questa sia l’ennesima sortita per prendere tempo. Con il risultato che si rischia davvero di perdere quei fondi, che andrà a finire che si mangerà Perugia».

 

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