Cassa integrazione, l’Umbria va male

Tra Perugia e Terni incremento del 9,24% rispetto all’anno scorso, mentre in Italia il saldo è negativo, attestandosi a -2,42%. Boom della ‘cassa in deroga’

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di M.T.

Nel 2015 l’anomalia era stata ampiamente denunciata: ad una diminuzione complessiva (-27,23%) delle ore di cassa integrazione – era stata la denuncia dei sindacati – faceva da contraltare un’impennata di quelle utilizzate ‘in deroga’ e, soprattutto, dell’utilizzo dei voucher. La conferma arriva ora: i dati del primo quadrimestre del 2016, per l’Umbria, sono drammatici.

Cresce la ‘cassa’ Secondo quanto riportato dal report dell’Inps, infatti, da gennaio ad aprile del 2016 nella regione sono state autorizzate 3.787.199 ore di cassa integrazione, con un aumento del 9,24% rispetto allo stesso periodo del 2015, quando furono 3.466.738. A testimonianza della criticità della situazione regionale c’è il dato nazionale che, sempre per i primi quattro mesi del 2016, registra una diminuzione del 2,42% delle ore autorizzate.

I dettagli Se nel 2015, in Umbria, il ricorso alla cassa integrazione ‘ordinaria’ era diminuito del 62,78%, nel primo quadrimestre del 2013 il calo si ridimensiona fortemente, passando al 35,33% (peraltro, spiega l’Inps, questa risente ancora di un blocco autorizzativo); mentre si inverte la tendenza per la cassa ‘straordinaria’ – che nel 2015 aveva fatto registrare un saldo negativo del 2,11%, mentre tra gennaio ed aprile del 2016 è cresciuta del 25,27% (In Italia l’aumento medio è stato del 13,96%) – e si registra un clamoroso boom dell’utilizzo della cassa ‘in deroga’: +418,77% (nel Paese l’incremento è stato del 19.45%), con le ore autorizzate che sono passate da 107.615 a 558.271 e che, da quest’anno, può essere concessa solo per tre mesi, contro i cinque di prima.

La Naspi A questi numeri vanno aggiunti quelli relativi alla Naspi, la prestazione economica che ha sostituito l’indennità di disoccupazione: da gennaio a marzo 2016 in Umbria sono state presentate 5.067 domande. Mettere tutto insieme porta a dover fare una considerazione amara: almeno in Umbria la crisi è ben lungi dall’essere passata.

 

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