Cessione Ast: «Il territorio non può essere ‘tagliato fuori’»

Non si fermano le reazioni all’annuncio di Tk di volersi affidare alla banca d’affari JP Morgan per il percorso di vendita

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Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, interviene sulle vicende Ast dopo che la ThyssenKrupp ha deciso di affidarsi alla banca d’affari JP Morgan per curare il percorso di vendita di Acciai Speciali Terni. Decisione che ha suscitato, anche in relazione alle modalità di comunicazione della decisione, discussioni e polemiche.

«Il territorio non può restare all’oscuro»

«Sono due le cose che chiediamo dopo le notizie provenienti dalla Germania e apprese nel pomeriggio di ieri (venerdì, ndR) in ordine all’individuazione della banca d’affari che opererà nell’ambito delle procedure poste in essere per la vendita di Acciai Speciali Terni.
La prima ferma richiesta – afferma Latini -, la rivolgiamo ai vertici tedeschi di ThyssenKrupp. Ricordiamo loro che non stanno vendendo una fabbrica come le altre, ma un complesso che ha fatto la storia industriale della nostra città e del nostro paese. Qualsiasi decisione non può essere presa lasciando all’oscuro questo territorio, le istituzioni che ne rappresentano i cittadini e soprattutto i lavoratori che sono l’anima e il valore aggiunto di quella fabbrica. Il rispetto crediamo di averlo guadagnato con la nostra storia e il nostro lavoro e ora lo pretendiamo».

«Il sito è e deve restare strategico»

«La seconda ferma richiesta – aggiunge il primo cittadino di Terni – è che la vicenda della vendita di Ast sia affrontata in un confronto ai massimi livelli tra il Governo italiano e i vertici di ThyssenKrupp, con la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori e delle istituzioni locali, che non può prescindere dalla dichiarazione di strategicità del sito. In una fase così delicata c’è bisogno di azioni efficaci e percorsi lineari che vedano coinvolti tutti gli attori».

Articolo 1: «Vicenda che va seguita con la massima attenzione»

Anche Articolo 1 Umbria si unisce «allo sconcerto e alla preoccupazione delle segreterie territoriali dei metalmeccanici e Rsu di Ast. Pur sapendo che si tratta di aziende private multinazionali – scrive il partito che ha come segretario nazionale il ministro Roberto Speranza – ci saremmo aspettati maggior dialogo con un territorio che da anni rappresenta una risorsa strategica per la ThyssenKrupp. Il fatto che le istituzioni locali e nazionali, che le organizzazioni sindacali e perfino, a quante pare, il management locale di Ast, fossero ignari rispetto alla scelta della banca d’affari Jp Morgan, dimostra ancora una volta come le questioni poste dalle organizzazioni sindacali nei mesi scorsi fossero tutt’altro che infondate. È ormai evidente – afferma Articolo 1 – che ThyssenKrupp stia procedendo ad un costante indebolimento dell’azienda, sia attraverso una gestione della fabbrica inadeguata, sia attraverso il taglio dei mercati europei e internazionali di Ast. Ravvisiamo, infatti, una mancanza di prospettiva complessiva rispetto al futuro di questa azienda, sulla quale il governo italiano e le istituzioni europee sono chiamate a vigilare e a pretendere la massima trasparenza nella gestione della vendita, affinché sia svolta nell’interesse del sito siderurgico ternano. È necessario, soprattutto, avviare interlocuzioni politiche e istituzionali con la multinazionale al fine di verificare le caratteristiche dell’acquirente o degli acquirenti per garantire i livelli occupazionali, gli investimenti, le produzioni e l’unicità del sito. Un’ipotesi differente rappresenterebbe per il nostro territorio una ricaduta negativa gravissima sulla economia di tanti lavoratori e tante imprese. Come Articolo 1, attiveremo da subito i nostri canali istituzionali in parlamento e al governo, affinché sia massima l’attenzione su questa vicenda e chiederemo l’avvio di un’interlocuzione al Mise con i vertici di ThyssenKrupp, i quali, oggi, hanno dimostrato di essere i soli interlocutori possibili».

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