Città della salute: l’Usl2 stringe i tempi

Terni: accolte le osservazioni dei consulenti incaricati dall’azienda. Per l’appalto si passa alla ‘procedura monofase’

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L’Usl Umbria2 prova a stringere i tempi per la tanto attesa ‘Città della salute’ che dovrà sorgere in via VIII Marzo, nella zona dell’ospedale Santa Maria – area ex ‘Sim’ – puntando sulla continuità fra i servizi ospedalieri, assistenziali e territoriali. Per farlo l’azienda sanitaria, attraverso una delibera del direttore generale Sandro Fratini, ha accolto le osservazioni presentate dai consulenti legali e finanziari che avevano chiesto di ‘cambiare le regole’ dell’affidamento dei lavori, nella direzione di una ‘procedura monofase’.

Sandro Fratini

Il dg della Usl2 Sandro Fratini

Il restyling dello studio di fattibilità Sulla base di alcune novità riguardanti il progetto – l’esigenza di creare un magazzino farmaceutico in comune fra Usl e azienda ospedaliera, la revisione da parte dell’Agenzia delle entrate del valore dell’immobile (l’ex ‘provincia’) di via Federico Cesi (da 6 milioni e 300 mila a 5 milioni e 400 mila euro), l’interesse per l’opera espresso anche attraverso modalità diverse da quelle canoniche del project financing – l’azienda aveva chiesto ad alcuni studi professionali di affiancare il responsabile unico del procedimento in tutta una serie di aspetti economici, finanziari e legali di particolare complessità.

Cambiano le regole I consulenti individuati dalla Usl Umbria2 – la P&I, studio legale Guccione & associati ed avvocato Massimo Ricchi (Roma) e KPMG Advisory Spa (Milano), a cui verrà corrisposto un compenso complessivo di 80 mila euro ad Iva – hanno indicato un ‘cambio di rotta’ per evitare i tempi «altrimenti lunghissimi in base al comma 16 dell’articolo 153 del codice appalti». In pratica l’azienda, nella ridefinizione dello studio di fattibilità, attuerà il procedimento previsto dai commi 1-14 del codice, la cosiddetta ‘procedura monofase’ che consentirà alla Usl di stipulare il contratto entro un anno dalla pubblicazione del bando.

Finanza di progetto Sin dalle prime fasi, la realizzazione del polo sanitario è stata prevista con le modalità del ‘project financing’ – articolo 153 del codice appalti -, ovvero con l’individuazione di un soggetto in grado di realizzare tutto il complesso con risorse proprie e di gestire successivamente, per un certo numero di anni, sia la struttura che la fornitura di alcuni servizi.

Tre offerte Due le offerte ‘tecniche’ pervenute fino a questo momento all’azienda sanitaria, in linea con il comma 16 dell’articolo 163 del codice appalti. Non si tratta comunque delle uniche, visto che c’è anche una terza offerta basata essenzialmente sui servizi e quindi legata a normative diverse.

L’investimento Per la ‘Città della Salute’ di Terni è previsto un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro. Di questi, 110 mila euro provengono da un finanziamento regionale – che negli anni è stato ‘limato’ -, 5 milioni e 400 mila euro sono attesi dalle vendita dell’ex palazzo della sanità di via Federico Cesi e 14 milioni e 500 mila euro attraverso il ‘project financing’.

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