Adesso resta il dolore. Della famiglia di Lamberto Lucaccioni, il ragazzo di Città di Castello ucciso dall’ecstasy al <Cocoricò di Riccione, dei suoi amici e della città. E restano le domande, tante, che questa tragedia pone.
I funerali Venerdì, in un duomo diventato all’improvviso troppo piccolo, Lamberto ha ricevuto l’ultimo saluto – «Non basta questa chiesa e tutto il cielo per contenere il dolore e quello della città», hanno scritto i suoi compagni della squadra di calcio – e le parole del vescovo, Domenico Cancian, sono la sintesi esatta di quanto pensava la gente in chiesa: «La responsabilità umana chiama in causa ognuno di noi. Senza giudicare nessuno, gli adulti e anche i media devono fare di più per i nostri ragazzi, per evitare esperienze senza ritorno come questa».
Il messaggio Ma il vescovo si è anche rivolto direttamente ai tantissimi ragazzi presenti in chiesa: «Prendetevi le vostre responsabilità, custodite la vostra vita che è il bene più prezioso. Divertitevi, ma non sottovalutate gli effetti disastrosi di queste sostanze».
Le indagini Ora, passato il momento della grande amozione – erano presenti anche il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta e l’assessore Roberto Cesarini del Comune di Riccione – la parola torna agli inquirenti, che dovranno fare luce piena su quanto è accaduto.