Coltello e minacce: «Mo’ non parli più?»

Terni, un 24enne di Lugnano in Teverina condannato per un brutto episodio del 2010

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Si può dire sia andata bene, visto il tasso ‘alcolico’ e una situazione a cui, negli anni, hanno fatto seguito episodi non troppo diversi e con un esito, purtroppo, peggiore. Un bicchiere rotto fuori dal bar del paese, un coltello saltato fuori chissà da dove e poi le minacce. La situazione, almeno nei fatti, è finita lì. Il resto è la denuncia presentata dalla vittima dell’episodio, un 52enne di Penna in Teverina, che mercoledì mattina ha portato alla condanna di un 24enne di Lugnano in Teverina da parte del tribunale di Terni.

Il fatto risale alla sera del 27 novembre 2010: dopo qualche bicchiere di troppo con gli amici, in un chiosco bar di Penna in Teverina, il giovane si era allontanato senza pagare e portandosi via un bicchiere. Lì, fuori dal locale, lo aveva tirato in terra rompendolo in mille pezzi. All’uomo che gli aveva fatto notare che un gesto del genere, compiuto lì, poteva causare conseguenze a qualsiasi passante, adulto o bambino che fosse, il ragazzo ha risposto con un eloquente: «Che cazzo c’è? Non posso rompere un bicchiere?».

La minaccia Da lì era nata una discussione e fra le mani del ragazzo, al tempo incensurato e che oggi ha 24 anni, è spuntato anche un oggetto: un coltello secondo l’accusa, un apribottiglie per alcuni testimoni. Lì la situazione ha rischiato seriamente di precipitare: «Che fai mo’ – si è rivolto all’uomo – non parli più?». Preludio a una minaccia diretta: «Se t’avvicini te buco». Poi il giovane se n’è andato insieme ad un amico, con l’uomo che aveva provato, inutilmente, a chiamare i carabinieri.

Sentenza In seguito alla denuncia il giovane è finito a giudizio con le accuse di minacce e porto di armi e oggetti atti ad offendere. Mercoledì mattina il giudice Rossana Taverna, aderendo alle richieste formulate dal vpo Cinzia Casciani, lo ha condannato a quattro mesi di reclusione per le minacce e a sei mesi di arresto per l’arma, oltre ad un’ammenda di mille euro. Nei confronti del 52enne minacciato, il tribunale ha disposto una provvisionale pari a mille euro, oltre al risarcimento in sede civile. La sospensione della pena è stata vincolata al pagamento effettivo della provvisionale.

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