Comune di Terni: bilancio ‘equilibrato’

La maggioranza – con due astensioni e i soliti mal di pancia sulle partecipate- si approva la manovra. Le opposizioni votano contro

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Battaglia doveva essere e battaglia è stata, ma alla fine il consiglio comunale di Terni ha approvato la salvaguardia degli equilibri di bilancio con 19 voti a favore, due astensioni – Bencivenga (Progetto Terni) e Orsini (PD) – e 11 contrari, i consiglieri d’opposizione presenti in aula.

La discussione Nel dibattito ha fatto ovviamente irruzione anche il tema della richiesta di quasi sei milioni di euro,fatta al Comune dal liquidatore di Atc (Servizi e Parcheggi) e annunciata da umbriaOn. Ma la cosa non ha intaccato più di tanto la compattezza della maggioranza: intervenendo per le dichiarazioni di voto «in maniera difforme al gruppo» e annunciando la propria astensione, Orsini ha infatti puntato su altro, sottolineato come «la situazione imponga delle scelte strategiche, ad esempio nei confronti delle aziende partecipate a cominciare dalle farmacie rispetto alle quali non si capisce bene quali siano le intenzioni della giunta», confermando che il tema che sta a cuore a lui è quello, altro che storie.

L’assessore Ad illustrare l’atto di giunta era stato l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, in apertura della seduta del consiglio comunale: «Il testo unico degli enti locali – ha spiegato – prevede alcune regole circa la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ovvero il rapporto tra le voci di entrata e quelle di spesa. In particolare almeno una volta l’anno, entro il 31 luglio, il consiglio comunale con una delibera deve dare atto del permanere degli equilibri generali di bilancio. In caso negativo occorre provvedere a tutte le iniziative conseguenti. E’ evidente – ha fatto notare l’assessore – che rispetto ai dati contenuti negli equilibri, poche differenze ci sono rispetto al bilancio di previsione approvato meno di due mesi fa, anche rispetto al fatto che il conseguente Peg è stato definito in giugno. Per questo la delibera che noi proponiamo rispetto al bilancio di previsione determina delle variazioni minime. Le principali sono tre: una variazione rispetto al sociale di 1,23 milioni di euro che corrisponde ad una parte dei fondi di Agenda Urbana; un’altra riguarda la gestione degli impianti sportivi (120 mila euro) e la terza riguarda l’inserimento nelle entrate di 200 mila euro per l’accordo con Bnl sui derivati».

Morosi incolpevoli Si è anche deciso, con un voto contrario e quattro astensioni, lo spostamento di 15 mila euro a favore del fondo per gli inquilini morosi – il tema lo avevano posto con forza i consiglieri del M5S – spostando risorse da altri capitoli del sociale, con un voto contrario e quattro astensioni.

Le povertà Il consiglio comunale è stato anche sollecitato ad organizzare «una seduta aperta, da dedicare completamente agli effetti della crisi economica, della precarietà e della povertà sulla città di Terni». Ne chiedono la convocazione, con una proposta d’atto d’indirizzo, i consiglieri Sandro Piermatti, Sandro Piccinini e Valeria Masiello del gruppo del Partito Democratico. «La seduta – dicono i tre consiglieri – dovrebbe servire per approfondire queste gravi emergenze e individuare gli strumenti da mettere in campo per affrontarle, insieme alle rappresentanze sociali, alle organizzazioni del volontariato. I recenti dati Istat sulla povertà, come quelli sulla disoccupazione, ma anche sulla scarsa qualità della nuova occupazione, ci parlano di un Paese in forte difficoltà; la crisi si avverte anche nella vita reale ed ha ampliato le disparità sociali, estendendo la povertà a fasce più ampie della popolazione». Perciò, attraverso l’atto d’indirizzo, si chiede che il consiglio comunale impegni sindaco e giunta a farsi promotori di questo percorso verso la seduta straordinaria «nella consapevolezza che una città più solidale è una città che può guardare con maggiore certezza al proprio futuro».

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