Comune di Terni, bufera per il personale

Accuse di «rilevante inefficienza della nostra struttura tecnico-amministrativa», ma sindacati e politica attaccano l’amministrazione

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Lo avevamo previsto, ma del resto non era necessario essere particolarmente furbi per farlo. Quella frasetta, inserita nel ‘Documento politico’ con il quale la giunta comunale di Terni si è presentata al confronto con i consiglieri di maggioranza, non piaciuta per niente ai dipendenti.

La reazione La Cisl Fp dell’Umbria, infatti, reagisce così: «Riscontriamo nella seconda pagina del documento politico del Comune di Terni pubblicato da umbriaOn e distribuito ai consiglieri di maggioranza durante la riunione con la giunta comunale, dove viene dichiarato ”Infine abbiamo dovuto scontare una grande difficoltà operativa a causa sia di una rilevante inefficienza della nostra struttura tecnico-amministrativa, a cui non siamo riusciti a porre riparo con le riforme della macrostruttura e soprattutto a cause delle rilevanti difficoltà finanziarie”. A questo punto verrebbe spontaneo chiedere all’Amministrazione : il problema è la capacità e la professionalità dei dipendenti e dei dirigenti oppure le scelte fatte dall’amministrazione comunale?».

La polemica Il sindacato, poi, va oltre: «Se così fosse, sono stati presi dei provvedimenti in merito? Non si può di certo fare di tutta l’erba un fascio. Vorremmo ricordare anche che ai dipendenti comunali non viene rinnovato il contratto da quasi 10 anni e, visto il perdurare del blocco del turn-over, sono costretti a carichi di lavoro sempre maggiori e non crediamo nel modo più assoluto che possano essere accusati di rilevanti inefficienze».

Il M5S Nella polemica si inserisce anche il gruppo consiliare del M5S, dicendo che «le parti del documento politico’ del PD di Terni rese pubbliche dalla stampa locale offrono un triste spettacolo che, se non fosse per la natura pubblica del soggetto estensore e per l’interesse generale coinvolto, forse meriterebbe un pietoso oblio. Purtroppo, dato che non si tratta di uno scritto privato, ma di un atto politico redatto presumibilmente con l’intento di compattare la maggioranza in vista uno snodo particolarmente complesso della vita cittadina, non possiamo tacere».

«Siamo schifati» Dopo aver ripercorso quelle che, secondo il M5S, sono le mancanze peggiori mostrate dall’amministrazione, i consiglieri comunali dicono che «il passaggio più ignominioso è quello in cui si addossano le colpe sui lavoratori del Comune.
Il PD di Terni butta a mare i lavoratori comunali per salvare se stesso. E’ un punto di non ritorno. Siccome noi del M5S crediamo che alle parole debbano corrispondere i fatti, sfidiamo il PD a portare in consiglio comunale il riconoscimento dei debiti fuori bilancio: se sono spese fatte dalla struttura tecnico-amministrativa in modo inefficiente, votino il loro non riconoscimento, liberando la città dal fardello di doverli pagare. Siamo schifati, sinceramente schifati, dalla meschinità con cui il PD tenta di autoassolversi buttando la croce addosso agli altri».

La Cgil: «Viltà politica» Anche la Fp Cgil di terni prende posizione: «E’ del tutto evidente che ormai da tempo si naviga a vista e che le enormi falle aperte nello scafo porteranno inevitabilmente al naufragio, questo però non può assolutamente giustificare un comandante che ha perso irrimediabilmente la bussola. Nella situazione di sfascio totale in cui versa questa amministrazione, tentare di scaricare le responsabilità sulla struttura “tecnico amministrativa” è un atto di assoluta viltà politica. Come si può solo immaginare, in una città in cui è sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado e abbandono di alcune strutture, del decoro urbano, della viabilità, del tessuto sociale ed economico, di addossare la responsabilità alla struttura tecnico amministrativa, che non è una entità astratta, ma è formata da dipendenti, uomini e donne che da tempo anche a causa di un prolungato blocco del turnover e di pensionamenti continua a ripartire i propri carichi di lavoro».

L’affondo Il sindacato chiede «come si può pensare che l’impossibilità di riparare uno scaldabagno in una scuola materna, o sostituire una semplice maniglia in una scuola dell’infanzia per mancanza di fondi possa essere responsabilità di chi gestisce una pratica. Cosa dire invece di gare di appalto effettuate al massimo ribasso, che stanno determinando una situazione igienico sanitaria da terzo mondo in alcune strutture comunali ed un impoverimento del personale che opera nelle pulizie? E cosa dire del taglio del verde pubblico, affidato in parte ad una Agenzia Regionale, perché da quando gli elicotteri hanno sorvolate Palazzo Spada non si riesce ad preparare un bando di gara per affidare i lavori a quel personale che per anni lo ha garantito e che è destinatario di tutele in quanto disagiato? Vogliamo parlare anche dei vari cambiamenti organizzativi e delle macrostrutture modificate continuamente, al variare dell’assessore di riferimento, che non hanno mai funzionato?».

«Scarico di responsabilità» La Fp Cgil prosegue dicendo che ‘è difficile pensare che amministrazioni che hanno avuto una straordinaria continuità politica nel governo della città, non abbiano grandi responsabilità sulle condizioni economiche in cui versa l’Ente. Certo, i tagli ai trasferimenti ci sono stati. Certo, le nuove norme di contabilità pubblica hanno inciso. Ma quando le condizioni economiche lo consentivano, perché non si è pensato al futuro? Non ci voleva certo Nostradamus nel capire che le politiche dei Governi nazionali erano ormai da tempo volte a ridurre i servizi di welfare, invece di aggredire sprechi e privilegi. E’ ormai abitudine di questa amministrazione scaricare le responsabilità su altri soggetti. La vicenda del ricorso al Tar, che la Cgil ha avanzato, è storia nota. In quel caso toccò a noi essere accusati di sabotaggio e disfattismo, solo perché abbiamo inteso difendere un servizio pubblico che attiene alla salute come le Farmacie Comunali, forse unico caso in Italia che invece di essere una risorsa, anche economica, creava debiti. E poi si arriva al Piano di riequilibrio finanziario, al fondo di rotazione, etc.. Chissà se invece, visto la stato dell’arte e soprattutto la confusione politica in cui versa l’Amministrazione, non sia il caso di interrompere questo accanimento terapeutico?».

Il Psi Sulla vicenda si registra anche la prima presa di posizione ufficiale del consigliere comunale Silvano Ricci come membro del Psi, che insieme al segretario provinciale Rossano Pastura, dice che «non serve a nulla scaricare la responsabilità delle oggettive difficoltà in cui versa la città di Terni sui dipendenti per giustificare i ritardi delle scelte e delle decisioni che le frizioni interne alla maggioranza hanno causato. In un momento tanto delicato occorre equilibrio e il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Da troppo tempo tutta la macchina amministrativa è bloccata a causa di carenze di vario genere, ma certo la politica non può attribuire ad altri le proprie carenze» 

Assunzione di responsabilità Secondo Pastura e Ricci «le continue schermaglie a cui si è assistito per mesi all’interno del gruppo di maggioranza relativo non possono essere scaricate su altre componenti. Speriamo che il nuovo corso della segreteria del Pd riesca a ritrovare unità e porti a superare divisioni e incertezze sulle importanti decisioni che si dovranno assumere nei prossimi giorni . Lo stesso aggiornamento del piano di riequilibrio risulta l’ennesimo cambio di rotta rispetto a quanto fatto precedentemente. Noi siamo pronti a confrontarci su tutto in maniera seria e costruttiva, ma ci aspettiamo un segnale da parte delle altre forze della maggioranza perché il bene della città di Terni sia il primo obiettivo di questo ultimo scorcio di consiliatura».

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